tag:blogger.com,1999:blog-31092818023148605662024-03-06T09:36:53.066+01:00 Invito alla letturaSMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.comBlogger486125tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-90212404935340921172019-05-08T14:40:00.004+02:002019-05-08T14:40:50.680+02:00<br />
<br />
<a href="https://www.comune.pisa.it/uploads/2019_05_2_19_16_01.pdf?fbclid=IwAR0EpGkVGcaQsNpB6qKyvtg3yCvmKZiYy5HF82hY2aZlRXokZR4VUOFVSTY" target="_blank">Novità 3 maggio 2019 </a>SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-48893914390647223532018-01-27T12:15:00.000+01:002018-01-27T12:15:40.280+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://img.ibs.it/images/9788861894051_0_0_1478_75.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="541" height="320" src="https://img.ibs.it/images/9788861894051_0_0_1478_75.jpg" width="216" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lireta
non cede : diario di una ragazza albanese</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Lireta Katiaj</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il destino di
Lireta pare segnato. Smetterà di studiare e dovrà sposare l’uomo scelto dal
padre violento. Ma lei non ci sta, e nel 1995, mentre il suo Paese finisce nel
caos, scappa di casa: decide, come tante sue coetanee, di recidere il cordone
ombelicale che le lega alla patria, alla famiglia, alla lingua, alla terra di
origine, per approdare ad un nuovo mondo, sconosciuto, illusorio, salvifico:
l’Italia falsamente accogliente e luccicante di benessere raccontata dai
pifferai magici delle televisioni nazionali, pubbliche e soprattutto private. La
fuga, in cattiva compagnia,
finisce male più volte, finché riesce a raggiungere l’Italia su un affollatissimo barcone. Una storia che
racconta la forza di una donna capace di ribellarsi e di trovare la felicità.<i><o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<em><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> </span></em><em><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">“Mi guardo intorno e vedo stanze
e corridoi riempiti da chili e chili di ricordi, raccolti in milioni di pagine,
assemblate in migliaia di diari, lettere e memorie, un festival del ricordo
insomma, un inno perenne alla memoria [...]. Sono il tentativo tenace di
opporre resistenza alla dimenticanza, in una battaglia impari tra poche
migliaia di sopravvissuti contro milioni di esistenze di cui non sapremo mai
nulla.</span></em><span style="color: #c00000; font-size: 12pt; line-height: 115%;">”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #c00000; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">C’è un posto, in Toscana, dove sono custodite le storie degli
italiani: è l’</span><a href="http://www.archiviodiari.it/default.htm" target="_blank"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-weight: bold;">Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano</span></a><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"> (Arezzo), fondato nel 1984 da
Saverio Tutino, giornalista, già inviato per alcune tra le maggiori testate
nazionali. Oggi i manoscritti depositati sono oltre seimila e il loro numero
cresce di anno in anno. L’Archivio è un luogo unico, nato per raccogliere e
conservare i diari, le memorie e gli epistolari della gente comune. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">
Ed è proprio qui che Mario, il narratore di questo romanzo-verità, rimane inavvertitamente
chiuso una notte, iniziando così un viaggio che lo porterà a incontrare, scalino
dopo scalino, stanza dopo stanza, gli abitanti di questo edificio “magico”, che
ogni notte si animano per raccontare la propria storia. Per esempio quella della
contadina Clelia Marchi, che scrisse la sua vita su un lenzuolo a due piazze,
quella del cantoniere siciliano Vincenzo Rabito, semianalfabeta, che si chiuse
in una stanza per imparare a usare la macchina da scrivere raccontandosi in
oltre mille pagine, o ancora quella di Orlando Orlandi Posti, affidata a
messaggi clandestini scritti dal carcere di via Tasso a Roma prima di essere
fucilato alle Fosse Ardeatine...<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-23672283429757838022018-01-27T12:03:00.000+01:002018-01-27T12:03:22.490+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I diari bollenti di Mary Astor : il grande
scandalo a luci rosse del 1936 </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">di Edward
Sorel<i><o:p></o:p></i></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://media.adelphi.it/spool/804409bbfef293ba6d2039c8dbb1653f_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="559" height="320" src="https://media.adelphi.it/spool/804409bbfef293ba6d2039c8dbb1653f_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" width="223" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questo libro racconta
una storia vera, ma sembra la ricostruzione, a parole e a illustrazioni, di un
sogno, di un’immaginazione, di un ricordo di giovinezza, di uno scherzo
sentimentale, di un’invenzione da tabloid. Edward Sorel, nato a New York nel
1929, è un disegnatore importante, ha firmato moltissime copertine del New
Yorker, ha scritto e illustrato molti libri, e per decenni ha coltivato
l’ossessione per Mary Astor, diva del muto, e poi del noir, premio Oscar nel
1942 per La grande menzogna,
accanto a Bette Davis, ebbe l’ultima parte nel 1964 in Piano piano dolce Carlotta, sempre con Bette Davis. Nessuno
ricorda più lo scandalo del suo divorzio, nel 1936, ma Edward Sorel sì: perché
vent’anni dopo, in un appartamento dell’Upper East Side che aveva preso in
affitto […] gli succede una cosa strana, che segna l’inizio di una fissazione.
Nel togliere il linoleum marcio della cucina, trova una serie di giornali usati
per pareggiare le assi di legno. Erano tutti numeri del Daily News e del Daily Mirror,
e tutti del 1936, l’anno dello “scandalo a luci rosse”. Riguardavano il
processo a Los Angeles per l’affido di Marylin, figlia di Mary Astor e del
secondo marito. Che aveva usato i diari di Mary, scoperti quando il matrimonio
era ancora in piedi, per farle rinunciare a ogni diritto sulla bambina. Ma la
Astor nel 1936 aveva impugnato la sentenza e allora il marito aveva reso nota
ai tabloid l’intenzione di far pubblicare i diari, che raccontavano un
adulterio ma anche, forse, molte altre esperienze extraconiugali e perfino,
cosa che faceva tremare di eccitazione e paura Hollywood, pagine con le pagelle
ai suoi amanti, in base a criteri “strettamente meritocratici”. Uno scandalo
sessuale, negli anni Trenta, con protagonista un’attrice famosa che raccontava
le sue notti “di estasi” con il più importante commediografo di Broadway di
allora, George S. Kaufman, sposato. […] Edward Sorel ha ricostruito la vita di
Mary Astor, avvicinandola alla propria, le ha fatto mille ritratti, ha
disegnato il processo per l’affidamento della bambina, ha raccontato a parole e
illustrazioni lo sgomento e il divertimento della Hollywood di allora, con
l’aiuto dei decenni trascorsi, con un distacco ironico e però pieno di pietas e
di commozione per quella ragazza che nella vita voleva soltanto sposarsi e
avere dei bambini, e che nella sua autobiografia ha raccontato degli anni da
attrice: “Sessualmente non mi controllavo. Bevevo troppo, e a tarda sera finivo
per trovare qualcuno ‘molto attraente’. Salvo svegliarmi il mattino dopo con
una sola domanda in testa: Perché? Perché?”. […] Edward Sorel, che ha ritrovato
Mary Astor sotto il linoleum della cucina più di cinquant’anni fa, ha deciso di
lottare per lei: non era una stella di prima grandezza, ma meritava un po’ più
di luce. Oltre a quella dello scandalo “a luci rosse”. Il suo diario, comunque,
è stato bruciato nel 1952 davanti a un giudice.</span></i> <span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> Annalena Benini<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Polvere di stelle : il glam rock dalle origini
ai giorni nostri</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Symon Reynolds<o:p></o:p></span></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Da Marc Bolan ad Alice Cooper, da Gary Glitter a Lou Reed,
dai Roxy Music ai New York Dolls, da Wayne County ai Queen, dagli Ultravox ai
Kraftwerk, dal Rocky Horror Picture Show a L’uomo che cadde sulla Terra, senza
dimenticare un’esauriente panoramica sugli strascichi del fenomeno: Johnny
Rotten, Kate Bush, Grace Jones, Prince, Madonna, Marilyn Manson, Lady Gaga e
Kanye West, per fare solo alcuni nomi. A farla da padrone è però David Bowie.
Concepito e scritto quasi interamente prima del 2016, Polvere di stelle è stato
rivisto e arricchito in seguito alla scomparsa del Duca. Simon Reynolds ne
ripercorre la traiettoria personale e artistica a cavallo tra Inghilterra e
Stati Uniti – non a caso i due paesi d’origine del glam rock – con la vertiginosa
e straordinaria profondità analitica di cui è maestro, senza tentazioni
agiografiche ma con la passione di un fan sconvolto dalla sua morte improvvisa.
Ancora una volta la musica è utilizzata come lente per leggere i periodi
storici, tracciando nessi spesso coraggiosi tra le forme artistiche più
disparate: Oscar Wilde diventa così il «profeta del glam», mentre l’ascesa del
rock parodico negli anni Settanta rientra nel concetto di «maniera» delineato
da Oswald Spengler nel Tramonto dell’Occidente. Leggere Reynolds significa
(ri)scoprire interi universi musicali, raccontati con uno stile che da oltre
dieci anni affascina un pubblico di lettori italiani sempre più entusiasta.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-16140187150794763192018-01-27T11:47:00.001+01:002018-01-27T11:47:17.441+01:00<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Delizie
d'Oriente : una storia della cultura gastronomica</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">
di Peter Heine<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://img.ibs.it/images/9788838937163_0_0_0_75.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="505" height="320" src="https://img.ibs.it/images/9788838937163_0_0_0_75.jpg" width="202" /></a></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il prezioso testo di un rinomato
studioso del mondo islamico. Un saggio di cultura culinaria che attraversa
l’intero Oriente, arricchito da oltre cinquanta ricette.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La cucina orientale, che scaturisce dalle complesse e ricchissime
tradizioni di un’area che nel corso del tempo ha compreso l’Arabia, la Persia,
l’impero ottomano, è una delle grandi cucine del mondo. Falafel, hummus e
kebab, cuscus, gli involtini di foglie di vite, il marzapane, queste e altre
delizie d’Oriente hanno da tempo conquistato la nostra tavola, mentre spezie
che una volta non erano alla portata di tutti come i chiodi di garofano, il
cardamomo, lo zafferano e la cannella sono oggi consuete in ogni dispensa ben
fornita. Ma cosa sappiamo di questo universo gastronomico così squisito e
raffinato? <o:p></o:p></span></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Peter Heine è un islamista che è stato fondatore e direttore del
Centro di Studi Orientali Moderni di Berlino, e in questo saggio erudito e
appassionante si immerge nella cultura e nella storia del cibo e delle sue
usanze. Analizza il motivo per cui i musulmani non mangiano carne di maiale ma
a volte non si negano un bicchiere di vino. Illustra cosa si cucinava nelle
mille e una pentola degli Omayyadi, degli Abbasidi, degli Ottomani, dei
Safavidi, e la ragione per cui l’elemosina faceva parte delle buone maniere a
tavola. Racconta le gesta dei grandi cuochi, descrive la diffusione di frutta e
ortaggi nel mondo orientale e il viaggio verso l’Europa di alimenti a noi
sconosciuti, parla di come oggi la produzione di cibi </span><em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">halāl</span></em><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">, ossia preparati secondo i dettami della legge islamica,
rappresenti un fattore economico di enorme importanza. La sua riflessione
illumina il significato sociale e politico del cibo, e rileva quanto la
tradizione culinaria contribuisca a formare il concetto di nazione. Non di rado
intorno ad alcune pietanze si sono accese discussioni politiche, e rivendicare
un piatto alla propria cultura può essere una strategia di difesa e definizione
della propria identità.</span></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">
E poiché Heine è anche una buona forchetta, questo excursus gastronomico unico
nel suo genere è condito da oltre cinquanta ricette: dalle pietanze più note
della cucina moderna ai piatti classici creati dai cuochi della dinastia Moghul
fino a quelli che preannunciano i piaceri culinari del paradiso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La favolosa storia
delle verdure</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">
di Ėvelyne Bloch-Dano</span></b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">“Raccontare
quest’avventura significa accedere alla Storia universale imboccando il
cancello dell’orto” </span></i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">scrive
nella prefazione Onfray per descrivere l’originale anima de “La favolosa storia
delle verdure”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif;">Quando si mangia la verdura è la storia del mondo che si
inghiotte, in un unico ortaggio si incontrano la grande storia e la storia dei
ricordi di ognuno di noi: le conquiste, la via delle spezie, l’apertura di
passaggi marittimi, il commercio tra gli Imperi, l’economia, la diplomazia e la
politica mescolati a storie di madri e padri, di nonne e nonni, cucine e
dispense piene di sapori.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="p1" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif;">Parlare di verdure significa quindi partire alla ricerca
di un territorio, di una cultura, significa ritrovare le tracce di una storia
che si insinua nell’etimologia di una parola, il viaggio di un prodotto da
regione a regione, di Paese in Paese, da una sfera simbolica a un’altra –
perché le carote fanno gli occhi belli e i bambini nascono sotto i cavoli? –
passare da un orto a una poesia, da un quadro a un’ortolana, una di quelle
signore con la voce squillante che spingevano il carretto per le strade tessendo
le lodi delle loro insalate appena colte; da una canzone a un <i>conquistador</i>
che trasporta nuovi germogli e condimenti nelle murate della sua caravella.
Significa viaggiare nello spazio e nel tempo, dalla sfera collettiva a quella
più intima, significa incrociare i nostri sapori e le nostre domande,
esperienze, curiosità. Nel baccello di un pisello, nei semi di un pomodoro,
nell’amaro amabile del cardo e del carciofo, nelle foglie e nei gambi del
ravanello che buttiamo via senza pensarci si nascondono tesori.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-39695541401818709942017-12-06T12:03:00.002+01:002017-12-06T12:03:18.426+01:00<div align="right" class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: right; text-autospace: none;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Bold";">Un gioco e un
passatempo</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Bold";"> di James Salter<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Sullo sfondo della sonnolenta provincia francese degli anni Sessanta si
consuma la passione bruciante fra due giovani: Anne-Marie, una bella commessa
francese diciottenne, e Philip Dean, ventiquattrenne americano in fuga dal
college. A raccontarla è un narratore anonimo che ha avuto in prestito da
alcuni amici una casa a Autun, in Borgogna. Morbosamente geloso della felicità
dei due amanti, legati da una sessualità avventurosa ed estrema, quasi
ipnotica, il narratore-voyeur ripercorre a ritmo vorticoso la stagione più
intensa della loro vita - sono a volte fotografie, lampi, sensazioni acute e
fuggevoli - mescolando, forse, realtà e immaginazione. In una storia che è
anche ricca di tenerezza, la carnalità diventa incontro di anime, di quelli che
lasciano dietro di sé <i>"le reliquie
dell'amore, soffuse di dolorosa bellezza".</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<b><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Personaggi in cerca di lettore<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Per gli appassionati delle vite degli
altri<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">biografie e autobiografie di persone<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">famose e meno famose, non facilmente<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">incasellabili in uno specifico
settore e/o<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">che per qualche motivo suscitano, nel<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">momento, l’interesse dei lettori;
libri che<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">parlano di personaggi veri o
immaginari;<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">biografie romanzate; libri per
conoscere<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">più da vicino, per spiare quasi, i
nostri<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">artisti preferiti, gli scrittori più
amati, i<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">protagonisti di grandi storie, ma
anche<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">quelli di storie
piccole e sconosciute.</span></i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lo
sguardo doppio dell'amore</span></i> </b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">di Francesco Rapazzini<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Natalie Barney compie cinquant'anni. A Temple de l'Amitié,
suo celebre intimo e chiacchierato indirizzo, sono convocati i più bei nomi
della Parigi dell'età del jazz, la Parigi ritratta da Hemingway e Fitzgerald,
la città disincantata e cosmopolita sulla quale aleggia ancora la grande ombra
di Proust. Ed ecco riuniti, intorno alla conturbante Amazone, Gertrude Stein e
la principessa Bibesco, Paul Morand e René Clavel, la celebre cortigiana Liane
De Pougy e la scrittrice Colette, e altri protagonisti di quella stagione
irripetibile. Tra passioni e conflitti, la serata si consuma con piccoli e
grandi drammi mascherati dalla conversazione affascinante e dallo scintillìo
delle battute.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Altri
amici, altri scrittori</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Fernanda Pivano</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Una galleria in cui si incrociano scrittori e pittori,
psicoanalisti e drammaturghi, esperienze letterarie, artistiche e umane. Un
capodanno a Parigi con Max Ernst, gli incontri con Norman Mailer da
"quando era poco più che un ragazzo", l'epopea di Julian Beck e
Judith Malina con il loro Living Theatre, la frequentazione con Peggy
Guggeneheim fanno da contrappunto alle atmosfere, evocate con nostalgia, ai
fermenti che hanno alimentato la grande rivoluzione culturale che si è compiuta
negli anni ‘50 e ‘60.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Vite scritte</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Javier
Marias</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Uno scrittore legge e racconta altri scrittori: non solo le
opere che ha amato o con cui si è confrontato, ma soprattutto le loro vite, le
passioni, gli odi, le manie, le grandezze e le miserie. L'idea è quella di
raccontare questi letterati "conosciuti da tutti come personaggi da
romanzo, al di là della fama o dell'oblio". Ed ecco un gruppo di brevi
biografie, ritratti di autori e autrici di culto: Faulkner e Conrad, Tomasi di
Lampedusa e Henry James, Conan Doyle e Stevenson, Turgenev e Thomas Mann,
Nabokov e Rilke. E ancora madame du Deffand, Kipling, Rimbaud, Djuna Barnes,
Oscar Wilde, Mishima. Insieme a donne meno note ma dalle vite davvero
singolari: lady Hester Stanhope, <i>«la
regina del deserto»,</i> o Adah Isaacs Menken, «la poetessa equestre», fino a
riflessioni su famose fotografie di scrittori (da Nietzsche a Baudelaire a Poe
a Borges), che dimostrano come la passione di leggere non si esprime soltanto
sulla pagina stampata ma spesso attraversa volti e sguardi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-3403378841992727902017-12-06T12:00:00.001+01:002017-12-06T12:00:37.495+01:00<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Le gemelle che non parlavano</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Marjorie
Wallace</span></strong><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://media.adelphi.it/spool/8fc3b20e7c180e2cd1030ed1e96b8097_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="515" height="320" src="https://media.adelphi.it/spool/8fc3b20e7c180e2cd1030ed1e96b8097_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" width="206" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nel 1986 June e Jennifer Gibbons hanno ventisei anni e
da sette sono recluse a Broadmoor, famigerato manicomio criminale. Figlie di un
militare della RAF di origine caraibica, crescono in una zona desolata ai
confini del Galles. Fin dai primissimi anni, rivelano un’intelligenza
acutissima e un legame, fisico e psicologico, così forte fra di loro da rendere
difficile l’accesso al loro mondo, anche per i genitori. Dopo i primi tentativi
di inserimento nella scuola, falliti perché le gemelle si rifiutano di parlare
con chiunque, June e Jennifer si chiudono in casa e conducono una loro vita
separata. Con una furia dell’immaginazione che ricorda in modo impressionante
la storia delle sorelle Brontë, inventano un loro universo fantastico e
cominciano a scrivere romanzi e novelle di sorprendente qualità, alcuni dei
quali pubblicheranno a loro spese. Infine, decidono di uscire nel mondo,
lanciandosi in pericolose azioni di sfida. Appiccano il fuoco a vari edifici,
vengono arrestate e condannate. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questa storia terribile, che è passata sotto gli occhi
indifferenti di giudici, insegnanti e assistenti sociali, viene qui raccontata
da una nota giornalista del «Sunday Times», Marjorie Wallace, che ha avuto
accesso a tutti gli scritti delle due gemelle, vera chiave della loro storia, e
con grande finezza si è fatta strada nel loro <i>mondo segreto</i>. Ne è
risultato questo libro-documento, accolto da molti, e fra gli altri da Oliver
Sacks, che ha scritto una prefazione per l’edizione italiana, come uno dei casi
psicologici più misteriosi, rivelatori e strazianti dei nostri anni: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">«Il fatto che la
Wallace sia riuscita nel suo intento, a dispetto dell’ostinato mutismo che, sin
dall’età di otto anni, le gemelle avevano opposto al mondo, e che sia stata
capace di superare la barriera che impediva l’accesso al mondo delle gemelle,
insolito e spesso distorto, testimonia che anche lei, come autrice, possiede
qualcosa di fuori del comune. Non è infatti solo la vicenda, che per tre lunghi
anni Marjorie Wallace ha meticolosamente ricostruito, ma il modo ammirevole in
cui l’autrice ci fa entrare nella mente e nella sensibilità di June e Jennifer
a rendere Le gemelle che non parlavano
un libro unico nel suo genere. Esso è infatti il ritratto più dettagliato che
mai ci sia stato offerto del mondo interiore di una coppia di gemelli identici,
con tutti i loro tormenti e le loro infelicità – una storia avvincente e,
insieme, uno studio importante e di grande valore documentario».<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br />
<i>Le gemelle che non parlavano</i> è apparso per la prima volta nel 1986.</span><b><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Memorie di una maitresse
americana di Nell Kimball</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">«Ogni ragazza siede
sulla sua fortuna, e non lo sa»</span></i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> disse la zia Letty alla nipote Nell Kimball, che aveva
allora otto anni. E si può dire che tutta la vita di Nell – prima come puttana
di bordello, poi come mantenuta, infine come tenutaria essa stessa di bordelli
di lusso a New Orleans e a San Francisco, da lei innalzati a una sorta di
perfezione – sia stata un adeguato, intelligentissimo commento a quella frase
di brutale sapienza. <i>«Per un mucchio di
gente, l’unica soddisfazione è guastare il piacere agli altri»</i> era un’altra
massima della zia Letty, e per evitare che il padre, un rozzo e brutale
coltivatore dell’Illinois che citava a ogni passo la Bibbia, desse un’ulteriore
dimostrazione di quella massima, la piccola Nell scappò giovanissima di casa,
per approdare presto in un curioso bordello Biedermeier a Saint Louis,
Missouri, dove si ambientò con facilità. <i>«Il
mio college fu il bordello»:</i>
Nell cominciò veramente a osservare la vita, e a scoprirla, nel salone
pesantemente decorato di quella casa, in quell’aria greve, impregnata di
cipria, fumo di sigari, lucido per mobili, corpi di donna, vapori di whisky,
che da allora l’avrebbe sempre avvolta. Aveva una straordinaria intelligenza
naturale, che le permetterà poi di dimostrarsi, in queste sue <i>Memorie</i>,
anche una scrittrice straordinaria; era curiosa, avida e lucida, felicemente
priva di sentimentalismi e sensi di colpa, capace di entusiasmo – il suo grande
amore con il gangster Monte è clamorosamente romantico –, ma soprattutto
saggia, equilibrata e sicura nel valutare le persone e le cose. Guidati da lei
e dal suo vivacissimo linguaggio, che passa con noncuranza dai gerghi del
sottomondo alle parole ‘cólte’, esploriamo affascinati l’altra faccia della
vita rispettabile dell’America fine Ottocento-primo Novecento, veniamo
introdotti alle sottigliezze dei cerimoniali del bordello, penetriamo nei
bassifondi cittadini, scopriamo i vari codici che regolavano i rapporti fra
tenutari, puttane, poliziotti, uomini politici, malavita, giornali – e insieme
vediamo delinearsi ritratti memorabili, da quello dell’amato Monte, gangster
cerebrale, delicato e astratto, a quelli delle varie Belle, Frenchy, Rotary
Rosie, Mollie, Minna, che in vari momenti condivisero la vita di Nell. <br />
<i>La filosofia del bordello</i> è un libro che Nell Kimball avrebbe potuto
scrivere con eccellenti risultati, ma che non ha scritto, forse per
discrezione, avendo preferito profondere i tesori della sua esperienza nella
più accessibile forma di queste <i>Memorie</i>, che già danno, di quella
filosofia, una nozione precisa: il bordello vi appare come un mondo chiuso e a
suo modo completo, dove il sesso ha soltanto il posto d’onore – un sontuoso
letto – e intorno ritroviamo, equamente disposti su vari <i>poufs</i>, anche
gli altri Vizi, in colloquio non pregiudizialmente ostile perfino con alcune
Virtù. Il sesso di cui ci parla la Kimball non è, comunque, la «pura fantasia»
dei romanzi pornografici o quella, equivalente, dei romanzi <i>prudes</i> e
sentimentali: è una realtà concreta, profondamente conosciuta, sperimentata e
capita, raccontata senza nascondere nulla, con puntiglio professionale, e
insieme osservata con quel senso della distanza che hanno soltanto i grandi
narratori. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nata in una cascina dell’Illinois nel 1854, Nell Kimball morì
ottantenne, in Florida nel 1934. Il manoscritto delle sue memorie, già fin dal
1932 nelle mani del noto scrittore americano Stephen Longstreet, fu da lui
pubblicato integralmente quasi quarant’anni dopo per ovvie ragioni di
opportunità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<b><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Bold";">Libri per viaggiare<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">Il racconto del mondo
attraverso diverse<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">forme di narrazione del
viaggio, di luoghi e culture: guide, romanzi, saggi, testi<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">fotografici, libri
d’arte, film... Testi che<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">parlano della storia del
viaggio e dei viaggi storici, del viaggio di esplorazione come di quello di
formazione, di chi viaggia nello spazio e di chi lo fa con il pensiero…</span></i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Partire, tornare :
viaggiatori e pellegrini alla fine del millennio </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">di Franco Ferrarotti</span></b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Mai come in questo nostro tempo, si parte. Il viaggio,
pratica e metafora plurimillenaria, luogo cruciale del nostro immaginario, in
questa nostra fine di millennio si fa concitato, frenetico, continuo. Si parte
da soli o più di frequente in gruppi, per vacanze o pellegrinaggi di massa,
governati dai tour operators che scelgono tutto: dalla destinazione
all'itinerario, al menu, ai souvenir da portare a casa. Si parte per tornare,
recita un vecchio adagio. Ma una società come la nostra, «ad alto tasso di
nomadismo», sembra aver smarrito proprio la dimensione del «ritorno», insieme
con quella della memoria. A ben vedere, oggi è la memoria ad essere in
pericolo. E senza memoria non si può tornare. Nel mondo in cui tutti viaggiano,
il viaggio allora si eclissa. Nella cultura del presente assoluto ci si muove
sempre e non si arriva mai. Si viaggia con una fretta esponenziale, con la
golosità di una bulimia indifferente ai contenuti, sorda alle situazioni, cieca
di fronte alle differenze. I linguaggi si sono stemperati in un solo
linguaggio: un linguaggio basic, semplificato, privo di risonanze. Tutto è
preciso, ma nello stesso tempo sciapo come la cucina di un vagone ristorante.
Pamphlet, saggio, itinerario - le pagine di Ferrarotti disegnano la radicale,
ironica presa di distanza da questo «non viaggio». E il viaggio mentale di
Ferrarotti risale all'indietro, da Chatwin a Freud, a Rilke, fino alla laica
riscoperta dei luoghi deputati del viaggio biblico. Allo sconcluso viaggio del
turista, si affianca e si contrappone infatti, più tragico e disperato, quello
dei boat-people, dei diseredati in cerca di speranza, l'altra faccia, meno
standardizzata e rassicurante, di un nomadismo che ci riconnette alla
dimensione del tempo storico, del passato e del futuro. Lo straniero di Emmaus,
la moglie straniera del Libro di Ruth evocano così il senso contraddittorio,
inquieto, aperto del viaggio: l'incontro e lo scontro, la fecondazione
reciproca - o l'odio micidiale - tra diverse culture.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
romanzo di Costantinopoli : guida letteraria alla Roma d'Oriente</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Silvia Ronchey e Tommaso
Braccini</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le voci di centocinquanta testimoni, tra poeti,
viaggiatori, filosofi, esploratori, eruditi, pellegrini, avventurieri di ogni
nazionalità ed epoca, accostate come in un mosaico variegato e scintillante,
compongono l'eterno romanzo di Costantinopoli. Da Procopio a Le Corbusier, da
Paolo Silenziario a Mandel'stam, da Psello a Dos Passos, da Anna Comnena a
Flaubert, da Ibn Battuta a Gide, da Gilles a Loti, da Grelot a Melville, da
Andersen a Cocteau, da Chateaubriand a Fermor, da De Amicis a Mark Twain, da
Byron a Yeats, da Nerval a Pamuk, narrazioni e descrizioni si snodano
attraverso la Roma d'Oriente in dieci percorsi: un inconsueto itinerario
topografico che è anche un viaggio nel tempo e nei segreti di un'eredità
storica, artistica e culturale, quella bizantina. Ogni percorso è illustrato da
una mappa-itinerario e da un'introduzione scientifico-narrativa ai monumenti e
ai luoghi, che fornisce anche indicazioni precise per rintracciarli nel
labirinto dell'antica Città. Un breve apparato di note, un'indispensabile
quanto aggiornata bibliografia e un supplemento biografico con i profili di
tutti gli autori convocati completano il volume, corredato inoltre da piú di
centocinquanta immagini tra disegni, incisioni, foto d'epoca e mappe.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-20484951897954943752017-12-06T11:54:00.001+01:002017-12-06T11:54:58.930+01:00<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Viaggio a
Medina e a La Mecca</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Richard F. Burton</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/93/Richard_Francis_Burton_by_Rischgitz%2C_1864.jpg/220px-Richard_Francis_Burton_by_Rischgitz%2C_1864.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="296" data-original-width="220" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/93/Richard_Francis_Burton_by_Rischgitz%2C_1864.jpg/220px-Richard_Francis_Burton_by_Rischgitz%2C_1864.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Richard F. Burton (1821-1890) è uno dei personaggi più
affascinanti dell'epoca delle grandi esplorazioni europee dell'Ottocento. Ha
attraversato i continenti, ha visitato città, studiato popoli e imparato le
loro lingue (ne parlava correntemente più di trenta, e in particolare parlava
perfettamente l'arabo). Fu in Africa con Speke alla ricerca delle sorgenti del
Nilo, in Nord America per conoscere le comunità dei Mormoni, fu console
britannico a Fernando Po in Africa occidentale, poi in Brasile, a Damasco e a
Trieste. Ma la sua impresa memorabile è probabilmente quella raccontata in
questo libro: nel 1853, vestito da pellegrino afgano, visita la città santa
della Mecca: prima di lui, dal Medioevo, solo una decina di occidentali erano
riusciti a penetrare nel recinto sacro della Kaaba. Questo viaggio avventuroso
e estremamente rischioso è narrato con la tranquillità e con la semplicità che
solo Burton possedeva</span><b><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<b><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Sport da Leggere<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Lo sport è sempre stata un’attività<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">praticata dall’uomo, dall’antichità a
oggi<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">ha assunto forme e significati
diversi, è<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">legata quando al tempo libero, quando<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">alla cura del corpo, ma anche a
particolari<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">momenti storici…Lo scaffale Sport da<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">leggere accoglie libri su singoli
sport,<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">sulla storia dello sport e/o degli<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">sport, biografie di sportivi famosi,
saggi<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">sui legami tra lo
sport e altre discipline.</span></i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il dio di
Roserio</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Giovanni Testori</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il protagonista di questo romanzo d'esordio di Testori è il
mondo del ciclismo, con il suo eroismo umile e quotidiano, fatto di fatica e
sudore. Raccontando le vittorie, le angosce, i drammi di Dante Pessina,
soprannominato, per le sue vittorie ciclistiche, "il dio di Roserio",
l'autore ci trasporta nell'atmosfera di un'Italia che non c'è più. Un paese che
parlava le mille sfumature del dialetto, in cui le strade erano popolate di
lambrette e bianchine, ma anche di mucche e capre e, soprattutto, di tante,
tante biciclette.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-81749629808942014142017-12-06T10:06:00.001+01:002017-12-06T10:06:11.972+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gladiatori</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Antonio Franchini ;
con le fotografie di Piero Pompili</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://img.ibs.it/images/9788804549901_0_0_300_75.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="211" src="https://img.ibs.it/images/9788804549901_0_0_300_75.jpg" /></a></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">In questo
testo, a metà fra romanzo e reportage giornalistico, Franchini, accompagnato
dal fotografo Virgilio Piero Pomphili (delle cui foto è corredato il libro),
compie una discesa dantesca nell’universo delle palestre di periferia, in cui
l’aria sa di sudore stantio e l’unico valore spendibile è il rispetto.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Attraverso
una lingua capace di sfiorare il mimetismo della parlata popolare o di
innalzarsi nel tono epico della mitologia classica, l’autore compone ritratti
di pugili, kickboxer, wrestler, campioni mondiali di discipline miste. Un
pantheon di guerrieri di solito trattati come fenomeni da baraccone e stavolta,
nel rispetto e nell’ammirazione che Franchini non nasconde, capaci di
raccontare il proprio mondo, i valori che li spingono verso il limite del corpo,
la storia che li ha portati a incrociare i pugni con un altro uomo, nel perenne
combattimento con se stessi, prima ancora che con l’avversario.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Trattato di
funambolismo</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Philippe Petit</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Philippe Petit è un funambolo di fama mondiale, che ha attraversato
su un filo la distanza tra le guglie di Notre-Dame, tra le Torri gemelle del
World Trade Center, tra altissimi picchi alpini e tra sponde di pericolose
cascate. In questo libro Petit ha raccolto l'essenza del funambolismo, un'arte
sottile, effimera e ineffabile come l'arte di vivere: l'uomo che sa camminare
sulla corda, cammina anche sulla corda metaforica tesa sulle difficoltà
quotidiane della vita. Per questo il Trattato di funambolismo è risultato
fatalmente un libro sulla vita, poetico e filosofico, ed è subito diventato un
caso letterario che ha affascinato artisti e intellettuali di tutto il mondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">"Il
funambolismo non è un'arte della morte, ma un'arte della vita - della vita
vissuta al limite del possibile. Ogni volta che mette piede sul cavo, Philippe
tiene in pugno quella vita e la vive in tutta la sua esilarante immediatezza,
in tutta la sua gioia. Possa egli viverla fino a cent'anni."<b> <o:p></o:p></b></span></i></div>
<br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-weight: bold;">dalla
Prefazione di <b>Paul Auster</b></span><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> <br />
<br />
<i>"Ecco un libro di consigli per
quelli che, un giorno, oseranno l'impossibile: camminare diritti incontro al
cielo e raggiungere le stelle. Esso mostra l'arte di colmare e illuminare il
Vuoto, un vuoto tra due torri, due orli di precipizio, due pianeti o lo spazio
tra il cuore e lo spirito. Un filo collega ciò che sarebbe rimasto separato per
sempre nella solitudine. «Fa’ attenzione», mi disse un giorno un vecchio indio
della foresta vergine dell'Amazzonia, mentre stavo toccando un cavo d'acciaio
che sopportava una tensione estrema, «non far male al cavo, la sua anima è
tenera». Un cavo canta, traspira, erutta e, prima di spezzarsi, geme soffrendo;
se lo si tocca si può udirne il pianto. E quando si spezza esala del fumo, i
trefoli incandescenti si arroventano di collera. So di cosa sto parlando, ho
issato una nave su una montagna: so che in questo libro è tutto vero. Ecco un
libro sulla paura e la solitudine, un libro sui sogno e la poesia, sulle
altezze crudeli e le nobili audacie, sull'equilibrio maestoso e l'immobilita
d’un altro mondo, sulla caduta e la morte. Esso evoca un’estasi che sonnecchia
nel profondo di ciascuno, uno stato interiore magnifico, come una luce
nascosta. Ti rendo omaggio, Philippe. Uomo Fragile del Filo, Imperatore
dell’Aria. Come Fitzcarraido, sei tanto raro e prodigioso che più non si
potrebbe: un Conquistador dell’Inutile. E m’inchino con rispetto
profondo." </i><b> Werner Herzog</b><o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-45934516156231409352017-12-06T10:02:00.002+01:002017-12-06T10:02:26.637+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Le variazioni
d'Orsay</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Manuele Fior</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.panorama.it/wp-content/uploads/2015/10/manuele-fior_le-variazioni-d-orsay_01-1000x600.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="800" height="192" src="https://www.panorama.it/wp-content/uploads/2015/10/manuele-fior_le-variazioni-d-orsay_01-1000x600.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ingres, Rousseau, Degas, le polemiche suscitate dagli
Impressionisti... dietro ogni capolavoro d'arte c'è una storia. Il fumetto di
Manuele Fior ci guida tra le sale del celebre museo parigino d'Orsay in un
viaggio onirico tra passato e presente. Un affresco corale e ricco di aneddoti,
a volte lieve e brillante e a volte drammatico, in cui varie voci si passano il
testimone. Tanti frammenti, un unico racconto. Per celebrare il mistero
dell'arte, ossessione e grande illusione, e il fascino inafferrabile dell'atto
creativo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Corto
Maltese: la laguna dei bei sogni</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Hugo Pratt</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Da tre giorni, sul delta del fiume Orinoco, un tamburo
risuona e diffonde la notizia di un bianco malato nella Laguna dei bei sogni.
Con la fronte imperlata di sudore, la barba incolta, due solchi neri e profondi
che incorniciano gli occhi dallo sguardo febbrile, il tenente Stuart degli
Artists Rifles è deciso a restare su quelle rive malsane e popolate da insetti
letali. Lì, "dove quando si comincia a sognare non ci si sveglia
più", avvolti da un mortale torpore che annebbia la vista e confonde i
ricordi. Eppure, ci sarebbero molti altri modi per uscire da una vecchia
vita...<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<b><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Bold";">Benessere
e salute<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">La
biblioteca si propone anche come luogo di<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">incontro
e di informazione nell'ambito della<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">promozione
della salute e del benessere<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">individuale
e sociale. Nella sezione<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">"Benessere
e salute" si possono trovare libri<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">sulle
medicine non convenzionali e su quelle<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">di
altre culture, su erboristeria e fitoterapia,<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">sulle
attività fisiche e sulle metodologie e<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">pratiche
volte al raggiungimento del<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">benessere
psicofisico. </span></i><span style="font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-71132952586352194722017-12-06T09:58:00.000+01:002017-12-06T09:58:45.521+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Pratiche
di etnomedicina : i fattori psicosomatici nei sistemi medici tradizionali</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Antonio Scarpa</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questo libro è un'ampia e affascinante documentazione sulle
pratiche mediche tradizionali di varie parti del mondo, dall'Africa al Sud America,
dall'Estremo Oriente all'Europa e all'Italia. Vi vengono descritti i
comportamenti di medici e ammalati, i riti religiosi e magici, le sostanze
usate e le diverse terapie: quelle che si basano sui rumori, musiche, parole,
gesti o danze, quelle che utilizzano il colore o che si servono delle
sensazioni gustative e tattili......<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/41XPp9bqleL._AC_US218_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="218" data-original-width="218" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/41XPp9bqleL._AC_US218_.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> </span><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">...L'importanza del
fattore psicologico nell'arte del curare non è stata sottolineata solo di
recente, come generalmente si crede. L'intuizione che la mente (psiche) possa
essere concausa di disfunzioni e malattie del corpo (soma) la troviamo già
nelle civiltà greca e romana. Da tempo, inoltre, i medici sanno che tutto ciò
che può dare fiducia al paziente, migliora le sue condizioni fisiche. Nel 1747
Jerome Garb, professore in medicina e chimica all'Università di Leida (Paesi
Bassi), scrive che il medico che nella cura dell'ammalato fa una netta
distinzione tra corpo e mente, trascurando quest'ultima, vedrà spesso fallire i
suoi scopi: Da non più di mezzo secolo, infine, è nata, come vera e propria
disciplina scientifica, la medicina psicosomatica. </span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">
In una società che, come l'attuale, cambia rapidamente, innumerevoli sono le
nuove situazioni in cui l'individuo viene a trovarsi per l'insorgere di
emozioni e traumi ai quali non era abituato, per cui deve cercare un nuovo
equilibrio riguardante non solo la sfera psicologica, ma l'intero organismo.<br />
Com'è stato accertato, gli shock stressanti possono essere la causa di malattie
e squilibri per i quali si sono resi necessari nuovi metodi terapeutici,
efficaci e specifici. Sembra che le emozioni negative indeboliscano il sistema
immunologico per cui germi e virus scarsamente dannosi, in mezzo ai quali
viviamo, diventano patogeni allorquando incontrano un organismo stressato.<br />
Gli psicofarmaci e la psicoterapia, superata la fase empirica, tendono ormai
verso formule specifiche per curare ben precise disfunzioni...<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<b><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Bold";">Cibo e dintorni<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">In quest'isola tematica
sono raccolti libri che parlano di cibo, alimentazione e cucina in testi
letterari. Ma anche volumi sulla cultura del cibo, sui suoi legami con la
storia, le religione, la società... Libri sul modo di vedere il proprio corpo,
sulla dietetica e sui disturbi alimentari; sui prodotti biologici, gli OGM e il
consumo critico; sui prodotti dietetici, sui fast<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;">
<i><span lang="EN-US" style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">food e sullo slow food. </span></i><i><span style="color: #002060; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Calibri\,Italic";">E ancora film a tema culinario, ricettari italiani e di altre
culture, periodici, riviste...</span></i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-74983652509568350882017-12-06T09:53:00.001+01:002017-12-06T09:53:29.705+01:00 <b style="text-align: justify;"><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La
sostanza del desiderio : cibo, piaceri e cerimonie</span></i></b><b style="text-align: justify;"><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di Gianni-Emilio
Simonetti</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cuochi di corte che si suicidano per una partita di
pesce che tarda ad arrivare. Un asparago abbandonato sul tavolo di una cucina
che segna l’inizio dell’arte contemporanea. Un cuoco-architetto che, nella sua
rivolta contro la materia, getta le basi della nouvelle cuisine. Preparare un
serpent de couvent con il quale rimediare alla concupiscenza di schiere di
novizie. Cucinare la ricetta con il titolo più lungo del mondo di cui parla
Aristofane ne Le donne all’assemblea. Scoprire cosa lega la nascita delle salse
a una precisa forma della convivialità. Gola, odori, gourmandise. Vatel,
Carême, de La Reynière. Principi, popolani, borghesi. Pittori, pasticceri,
architetti. Qualche secolo di arte leccarda passata al setaccio con i suoi
protagonisti. Aneddoti e racconti che disvelano i nessi tra forma e materia,
riti e godimento. Non una storia della cucina, ma un incredibile affresco in
cui l’arte cucinaria si fa lo specchio del mondo che la circonda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il talento del
cuoco</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Martin Suter</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">«Una storia in cui l’arte culinaria diviene appassionante
come un romanzo giallo, solo più esotica e decisamente più erotica»
(Frankfurter Allgemeine). Il sesso, il cibo e la giustizia, la crisi
economica e l’identità individuale: <em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il talento del cuoco </span></em>racconta
i paradossi della società europea, dei cittadini di un mondo che diviene sempre
più instabile e ingiusto. In cui il piacere - del corpo, della mente, del
palato - è la merce più preziosa di tutte. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nelle cucine
di un ristorante di lusso a Zurigo lavora Maravan, un giovane tamil che viene dallo
Sri Lanka. Come molti suoi connazionali è fuggito dalla guerra per giungere in
Europa, sperando nell’asilo politico e con la responsabilità di aiutare la
famiglia rimasta in patria. Nel ristorante gli vengono assegnati solo i compiti
più umili e noiosi, ma lui non se la prende. Ha un carattere amabile e
ottimista, possiede una fede devota, con i suoi riti e le sue divinità, e
soprattutto è un cuoco dall’olfatto e dalle qualità straordinari.<br />
La prima a scoprirlo è la disinibita Andrea, una cameriera dello stesso locale.
Per lei Maravan cucina il vero curry, ispirato alla tradizione culinaria di
famiglia con qualche personale innovazione. La ragazza, nel corso di una cena
indimenticabile, avrà un’idea che cambierà il loro futuro: dovranno mettersi in
proprio e aprire una ditta. Si chiamerà «Love Food» e proporrà un Love Menu,
consegna a domicilio di raffinati manicaretti afrodisiaci capaci di stimolare
il desiderio delle coppie annoiate. I primi clienti arrivano grazie a una
terapista specializzata, ma la voce si sparge rapidamente. In un contesto che
scopre con angosciato stupore la possibilità del fallimento, e che diviene
sempre più instabile e ingiusto, i piaceri – del corpo, della mente, del palato
– diventano merci preziose. Le sensuali ed efficaci ricette di Maravan sanno
restituire gusto ed emozione alle serate di coppie abbienti, a personalità
della politica, a uomini d’affari in cerca di sensazioni forti. Ma attraggono
anche figure ambigue, che vivono ai margini del potere e della ricchezza…<br />
<i>Il talento del cuoco</i> racconta con tono sagace, ironico e riflessivo
l’aspra complessità di un ingranaggio sociale che rimescola il destino di
persone lontane e diverse e le porta sullo stesso palcoscenico, in uno spazio
in cui i gesti e le parole di ognuno riguardano e influenzano le vite degli
altri. E allora tra noi e loro, tra gli abitanti di nazioni e città che si
vogliono solide e antiche, e quei popoli che crediamo spuntare dal nulla per
turbare il nostro ordine e il nostro benessere, nasce un legame profondo, che
ha bisogno di una scoperta continua, di una curiosità che può svelare quei
mondi che convivono quotidianamente accanto a noi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="wuztesto"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">* le ricette del menù d’amore sono
nell’appendice</span></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-87284823554617305142017-12-06T09:49:00.002+01:002017-12-06T09:49:26.935+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Afrodita :
racconti, ricette e altri afrodisiaci</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di di Isabel
Allende<i><o:p></o:p></i></span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Passeggiando per i giardini della memoria, tra gli spiriti
del passato e quelli del futuro, Isabel Allende scopre che i suoi ricordi sono
indissolubilmente legati ai sensi. E che il piacere dell'amore e quello della
cucina accompagnano la sua vita e la sua arte, le sue storie e i suoi desideri.
I legami tra erotismo e gastronomia colorano le sue riflessioni, guarniscono le
sue leggende familiari, insaporiscono i suoi incontri. Allende decide allora di
mescolare racconti e ricette per dividere con il lettore i segreti della sua
cucina e della sua intimità. Incurante dei rigidi confini che separano i generi
letterari, l'Allende si aggira scanzonata e pungente tra facezie e tabù
sessuali, strizzando l'occhio con leggerezza a usi amorosi e costumi afrodisiaci.
Dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall'habanera di gamberi all'insalata
delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un
patrimonio di ricette piccanti condite con le spezie dell'ironia. Isabel
Allende nel mondo della cucina, tempio del piacere dei sensi e anticamera del
"piacere dei piaceri", torna a dirci che la vita mette a nostra
disposizione sapori e amori gustosi, prelibati, divertenti. A noi il compito di
assaggiare.<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La cucina del
Piccolo Principe : taccuino di volo nella mia cucina, da Antoine de
Saint-Exupéry</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Daniela Messi</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://img.ibs.it/images/9788895177991_0_0_2086_75.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="575" height="320" src="https://img.ibs.it/images/9788895177991_0_0_2086_75.jpg" width="229" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il Piccolo Principe, il personaggio e la fiaba moderna più
famosi al mondo, un elogio poetico all'infanzia e una piccola educazione
sentimentale. Che cosa mangia un piccolo principe? Poco. Lui non ha mai né fame
né sete, gli basta un po' di sole... Proprio da questa diversità scaturisce una
nuova riflessione sul significato del cibo. Un percorso alternativo nel
capolavoro di SaintExupéry. Cucina dei semi, cucina delle stelle, cucina dei
fiori... attenzione, però: non a base di fiori, bensì per i fiori, come il
caffè e latte per il fiore che si è appena svegliato: <i>E il piccolo principe, tutto confuso, andò a cercare un innaffiatoio di
acqua fresca e servì al fiore la sua colazione. ..</i> Anche il nutrimento, in
questo piccolo mondo fatato e filosofico, assume più significati, sapori
diversi, seducenti e inaspettati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<br /></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-74704950552523748002017-12-04T19:40:00.001+01:002017-12-04T19:40:27.526+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="color: #c00000; font-size: 22.0pt; line-height: 115%;">NOVITA’ IN BIBLIOTECA<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">1 dicembre 2017<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://image.3bmeteo.com/images/newarticles/w_663/benvenuto-dicembre-3bmeteo-75810.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="663" height="166" src="https://image.3bmeteo.com/images/newarticles/w_663/benvenuto-dicembre-3bmeteo-75810.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></i></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-40697034789788016682017-12-04T19:38:00.004+01:002017-12-04T19:38:54.999+01:00<div style="line-height: 115%;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La
cambio io la vita che<br />
non ce la fa a cambiare me<br />
bevi qualcosa<br />
cosa volevi<br />
vuoi far l'amore con me<br />
…<br />
portami al mare<br />
fammi sognare<br />
E Dimmi Che Non Vuoi Morire!<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/81JfZIHHu-L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="511" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/81JfZIHHu-L.jpg" width="204" /></a></div>
<div style="line-height: 115%;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--></span></i><i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 26.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La cambio io la
vita... : tutta la mia storia </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">di
Patty Pravo</span></b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Finalmente
Patty Pravo ha deciso di scrivere la sua autobiografia definitiva, che illumina
anche gli angoli più nascosti di un'esistenza unica: dall'infanzia tra i canali
di Venezia ai viaggi a vela sui mari di tutto il mondo, dall'amore per gli
uomini all'amore per la musica, passando per il distacco dalla madre e il
ritorno nel suo grembo, rivissuto come in sogno in una piscina di Bel Air. Un
talento multiforme: ha cantato in otto lingue, con decine di successi planetari
e 110 milioni di dischi venduti. Una personalità capace di attrarre poeti come
Ezra Pound, Léo Ferré e Vinícius de Moraes, artisti come Lucio Fontana, Tano
Festa e Mario Schifano, musicisti come Mick Jagger, Jimi Hendrix e Robert
Plant. La sua storia, iniziata nei favolosi anni ‘60 che scalpitavano di libertà
e anarchia, gli anni del più clamoroso rinnovamento generazionale del secolo
scorso, attraversa il 900 fino ai giorni nostri. E svela il misterioso rapporto
tra Patty e Nicoletta, tra il personaggio e la donna, tra la vita sotto i
riflettori e la vita, semplicemente.</span><i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 18.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il Brady : le
rocambolesche avventure dell'ultimo cinema dei dannati di Parigi</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Jacques
Thorens</span></strong><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">Il magma narrativo del libro trae spunto dalla realtà,
come sottolinea l'autore Jacques Thorens, nato in Bulgaria nel 1973 ma
residente a Parigi da quando aveva tre anni. Proprio nella capitale francese è
stato assunto come proiezionista, cassiere e factotum del Brady, il leggendario
cinema di quartiere parigino che dà il titolo al romanzo, sito al 39 del
boulevard de Strasbourg. In circa 340 pagine si dispiegano sacro e profano, il
sublime dell'arte e il prosaico di un'umanità diseredata, abbruttita dalle
notti in bianco o dai vizi, emarginata dalla società, ingrigita dalla penuria e
abbattuta dalle sconfitte di una lotta quotidiana con la propria sopravvivenza.
Il cinema Brady diviene luogo sgangherato e indifeso di accoglienza e l'autore
ne registra – avendoci consumato le sue giornate per davvero – gli straordinari
controsensi, gli abissi, le bislacche abitudini e la kermesse memorabile di
habitué. C'è il Polpetta, un camionista alcolizzato senza patente, che lavora
in nero e nel tempo libero chiede l'elemosina. C'è L'uomo che parla, che non
chiude la bocca nemmeno sott'acqua. C'è Django, un vecchio bandito di origini
italiane affetto dal morbo di Parkinson. Cos'ha di speciale questo cinema
considerato di serie B? Molte cose. È popolare, costa poco, è trasgressivo,
disprezzato, sulla via del declino, demodè. Lo abitano – nelle ore di
proiezione – gli esclusi e quello che cercano non è propriamente una visione.
Delle volte si masturbano, delle volte dormono, altre cercano solo un po' di pace
o compagnia.</span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> […] Un
altro elemento speciale [del libro] è che si aprono link di metacinema con
brevi inserti interessanti di storia del cinema. Come quando si parla del
regista divenuto proprietario del luogo, Mocky, al quale interessava
soprattutto proiettare i propri film di <i>nouvelle vague</i>: un regista che,
dopo una carriera trentennale, era arrivato a prodursi e distribuirsi da solo.
Una vecchia volpe che considera il cinema come un meraviglioso giocattolo di
cui non si stanca mai. È come se, leggendo, il
lettore si sentisse catapultato non tanto, banalmente, dentro a un film.
Piuttosto dentro ai meccanismi di film. Lo stesso scrittore sembra ordire trame
da dietro le quinte, sia quando mette in scena il suo popolo di diseredati, sia
quando disserta su titoli che hanno fatto la storia del grande schermo - e vi
troverete pellicole di ogni genere: da "Phantasm"a "Gola
profonda" a un rifacimento de "I tre moschettieri".
Orchestrando, tra b-movie e proiezioni andate a vuoto, storie molteplici che si
perdono tra le file di una platea, nella penombra umida, tratteggiando un
momento culturale che è in primis analisi sociale, come quando analizza la
politica francese: <i><span style="color: #c00000;">"È una politica di governo che per certi versi
ricorda le tecniche di smaltimento rifiuti: i poliziotti si trasformano in
spazzini della miseria, netturbini specializzati che intervengono quando si
supera la soglia di tolleranza degli elettori per spostare il problema
(prostitute, clandestini, senzatetto, tossici) qualche portone più in là".
</span></i></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> Marilù Oliva<i><span style="color: #c00000;"><o:p></o:p></span></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Perverso
e paranoico : scritti 1927-1933 </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">di Salvador Dalí<o:p></o:p></span></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">"Perverso e paranoico" raccoglie i testi che Salvador
Dali scrisse negli anni Trenta, i più decisivi per la definizione della sua
poetica surrealista e per la sua maturazione artistica. Ne nasce l'autoritratto
della più grande «mente immaginativa del secolo scorso», che illumina di luce
nuova le sue opere - ma anche il suo pensiero sul rapporto fra arte e politica,
sul sesso e sulla religione, sulla scienza e sulla psicoanalisi -, l'amicizia
con Luis Bunuel e Federico Garcia Lorca, il tormentato sodalizio artistico con
i surrealisti e la passione per il cinema e la fotografia. L'ossessione, il
sogno, l'estasi, il delirio: l'irrazionalismo è il più fertile dei fattori
espressivi e creativi grazie al metodo paranoico-critico, vera e propria chiave
di volta del percorso di Dalì. Nel suo universo artistico ogni rigida
distinzione intellettuale, ogni comoda categoria pratica, persino il più ovvio
rapporto di causa-effetto sembra implodere e dichiararsi «altro» da sé.
L'inorganico trapassa improvvisamente nell'organico, istinto sessuale e istinto
alimentare si fondono, mentre Freud e Einstein vengono eletti degni successori
di maghi e alchimisti per aver dimostrato - ciascuno a modo suo - che la
materia è instabile. Ci vuole un «genio» - un genio che, inutile dirlo, Dalì
identifica con se stesso - per portare a termine l'aspirazione alchemica prima:
mostrare, proprio attraverso una radicale, mistica trasmutazione della materia,
come sia possibile perseguire un analogo cambiamento di coscienza: un'«estasi»,
cioè uno stato nel quale «ogni giudizio cambia in modo sensazionale», e da cui
solo può sgorgare l'arte.<b><span style="color: #c00000;"><o:p></o:p></span></b></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-62602286651513535592017-12-04T19:36:00.004+01:002017-12-04T19:36:59.376+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Elogio
della letteratura </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">di Zygmunt Bauman e Riccardo Mazzeo<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-weight: bold;">«Chiamiamo realtà materiale il mondo del valore di scambio, e cultura
tutto ciò che rifiuta di accettare il suo dominio».</span></i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-weight: bold;"> Con questa
definizione dei <i>Minima moralia</i> di Adorno si apre il secondo (e ultimo,
per la recente scomparsa del grande Zygmunt Bauman) libro scritto a quattro
mani dal pensatore della “società liquida” e da Riccardo Mazzeo, editor per la
casa editrice Erickson, studioso di psicoanalisi e letteratura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-weight: bold;">Nel libro viene esaminata la
controversa questione della relazione tra la letteratura (e le arti in
generale) e la sociologia (o quel ramo delle scienze umane che pretendono di
avere uno status scientifico). Mentre molti vedono letteratura e sociologia
come vocazioni radicalmente differenti, Bauman e Mazzeo sostengono che siano
connesse da un obiettivo comune e condividano lo stesso ambito d'indagine.
Bauman aveva detto che, se fosse stato costretto a trasferirsi su un'isola
deserta con un solo libro, avrebbe scelto un romanzo di Musil o Calvino. E
aveva testimoniato il suo debito nei confronti di Freud. Il libro intreccia
dunque la letteratura con la sociologia, la psicoanalisi con la pop culture,
Franzen, Musil, Littell e Proust con la cultura karaoke. Nonostante le molte
differenze nei metodi e nel modo di presentare i risultati, i romanzi e i testi
di sociologia non hanno scopi diversi. A dire il vero, sono precisamente le
loro differenze che le rendono reciprocamente indispensabili e complementari.<o:p></o:p></span></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L'arte di
governare la carta : follia e disciplina nelle biblioteche di casa </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">di Ambrogio Borsani<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I libri hanno conosciuto molti spazi abitativi nel corso
della storia: gli scaffali delle tavolette di Ebla, gli armari dei rotoli
romani, i bauli degli arabi, la grotta di san Girolamo, l'utopica biblioteca di
Warburg, le garçonnière per sola carta, le oasi nel deserto della
Mauritania...In queste pagine Borsani ripercorre le abitudini, le regole e le
follie legate al mondo del libro. Come riuscivano Rabelais e Hemingway a
portarsi dietro una biblioteca in viaggio? Come erano sistemati i 50.000 libri
di Umberto Eco e in cosa consiste l’ordine geologico di Roberto Calasso? Ma
racconta anche cosa succede quando ci si porta in casa 350.000 libri in un
colpo, come ha fatto la signora Shaunna Raycraft. E nella letteratura come
vengono usate le biblioteche? Thomas Mann, Stendhal, Elias Canetti, Alessandro
Manzoni, Jean Paul, Rudolph Töpffer, Robert Musil, Georges Perec, Luigi
Pirandello e molti altri scrittori hanno creato straordinarie pagine di
letteratura ambientate nelle biblioteche. Ci sono stati inoltre teorici come
Melvil Dewey che hanno inventato sistemi per ordinare i libri nelle biblioteche
pubbliche. Ma per quelle di casa? Ripercorrendo la storia dell'ordine e del
disordine, <i>L’arte di governare la carta</i>
indica alcuni criteri per rendere più armonica la convivenza con i libri.<b><span style="color: #c00000;"><o:p></o:p></span></b></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La saggezza dei
pigri : figure di rifiuto del lavoro in Melville, Conrad e Beckett</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Federico Bellini</span></b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Nei ritmi
sempre più affannosi di una modernità non ancora conclusa l’indolenza diventa,
se non un valore, un prezioso elemento di contrasto. La saggezza dei pigri racconta e analizza tre personaggi
letterari che, rifiutando di lavorare, danno corpo a uno sguardo alternativo
sulla loro epoca. Bartleby, che nel racconto di Melville si ostina a “preferire
di no”, esprime una reazione all’emergente capitalismo nel quale la dedizione
al lavoro si coniuga all’edonismo consumista. James Wait, il marinaio allettato
al centro di The Nigger of the
“Narcissus” di Conrad, è sintomo del conflitto fra l’esaltazione
dell’operosità di una utopica comunità tradizionale e la consapevolezza della
sua irrealtà. Sul rifiuto di lavorare del protagonista di Murphy, Beckett modula una
riflessione sul rapporto fra attività e passività, interno e esterno, identità
e differenza. In Bartleby, James Wait e Murphy si coglie il convergere della
più grande potenzialità con la più radicale impotenza e in questo paradosso si
configura un’idea dell’umano come precario equilibrio fra creatività produttiva
e sterile abbandono. Attraverso tali personaggi letterari che si rifiutano di
lavorare i tre scrittori riescono a dare corpo a uno sguardo alternativo sulla
loro epoca, su quella fetta di modernità, costruita sull’egemonia dell’azione,
del fare e del trasformare.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-18834700337672409502017-12-04T19:36:00.001+01:002017-12-04T19:36:28.655+01:00<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">Bartleby lo scrivano</span></i></strong><strong><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"> di Herman Melville</span></strong><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.qlibri.it/images/stories/jreviews/_9788806184582g_1311869877.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="325" data-original-width="200" height="320" src="https://www.qlibri.it/images/stories/jreviews/_9788806184582g_1311869877.jpg" width="196" /></a></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"><br /></span></strong></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">Bartleby lo scrivano, tra i più bei
racconti dell'epoca moderna, parla di uno scrivano che rivendica l'ozio e il
silenzio, contro tutte le pressioni dell'utilitarismo americano. Imitato,
meditato e tradotto da alcuni dei massimi scrittori contemporanei, come Borges,
Beckett, Leiris, Perec, Calvino, è anche una parabola sul lavoro di scrivere
destinata a sconvolgere molte idee.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">Il nero del Narciso</span></i></strong><strong><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"> di Joseph Conrad</span></strong><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">La traversata del veliero
"Narciso" inizia tranquilla, ma ben presto si scopre che Jimmy, un
marinaio di colore, ha una malattia terminale ai polmoni che lo rende del tutto
incapace di lavorare. La sua malattia peggiora giorno dopo giorno, così come il
tempo e il mare peggiorano con l'approssimarsi della nave al Capo di Buona
Speranza. Quando la tempesta si scatena in tutta la sua violenza, le condizioni
di Jimmy si aggravano. Ma la tempesta non è soltanto sul mare, ma anche nel
cuore degli uomini... Secondo la critica più autorevole, il romanzo è
un'allegoria sul tema della solidarietà e dell'isolamento, con il microcosmo
della nave a rappresentare una versione in scala ridotta della società umana.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">Murphy</span></i></strong><strong><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"> di Samuel Beckett</span></strong><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">Il personaggio di Murphy è modellato
su una matrice esplicitamente autobiografica. Dublinese, trapiantato a Londra,
erudito e ironico, incapace di prendere decisioni anche minime riguardanti la
sua vita, Murphy trova il suo passatempo preferito nel librarsi oltre i limiti
corporei e abbandonarsi a riflessioni squisitamente interiori. Murphy è
soprattutto qualcuno che si lega a una sedia a dondolo e oscilla beato nel suo
solipsismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cento di
questi sogni : viaggio tra i generi letterari, </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> a cura di Pierantonio Pardi</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Come si può ricordare <i>Centuria
</i>di Giorgio Manganelli, persona gentile e schiva che ha attraversato il
novecento letterario con profondità e leggerezza, fuori da ogni accademia ma
dentro la materia letteraria? Questo testo è un affettuoso ricordo e omaggio a <i>Centuria</i> e ripropone al lettore un
viaggio tra i classici della letteratura italiana e straniera che parte dai
romanzi d’amore e attraversa la fiaba, il mito, il giallo, il fantasy, il
comico, lo splatter. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Come è noto il Lettore Supremo precipitava dal sommo di un
grattacielo, e man mano che transitava di fronte alle finestre, il lettore di
ciascun piano leggeva la riga destinatagli, a voce forte e chiara. <i>“E’ necessario</i> – notava Manganelli - <i>che il numero dei piani corrisponda a quello
delle righe, e non vi siano equivoci tra ammezzato e primo piano, che
potrebbero causare un imbarazzante</i> <i>silenzio
prima dello schianto.”</i> Ovviamente il grattacielo avrebbe dovuto avere il
medesimo numero di piani delle righe del testo da leggere. In <i>Cento
di questi sogni,</i> invece, il Lettore Supremo guiderà i lettori su per un
grattacielo di venticinque piani e a ogni piano, in una stanza, si potranno
leggere i quattro racconti relativi ai vari generi, s’incontreranno personaggi
buffi e improbabili, ma soprattutto si potrà curiosare nelle biblioteche di cui
ogni stanza è fornita alla ricerca dei libri di cui, forse, si era persa la
memoria. E sulla porta di ogni stanza,
in epigrafe, una poesia introdurrà il genere in questione. Insomma un viaggio
in verticale, una vertigine cartacea che produrrà sogni di ogni genere, e farà
assaporare piaceri smarriti e sommersi, gustandone però anche di nuovi..<o:p></o:p></span></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<br /></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Ah,
l'America! : un'esplicita allegoria</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Giorgio Manganelli</span></b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">In questo
breve quanto denso resoconto dall'Argentina, ancora inedito, tutta la potenza
della lingua di Giorgio Manganelli scardina il viaggio da Baedeker, per
restituirci una Buenos Aires, caratterizzata da una doppia diversità; rispetto
ai suoi fondatori europei, e rispetto alla presenza autologa. Più di un non-luogo,
un luogo allogenico che trova una possibilità di comunicazione nel
suo idioletto, il Lunfardo, il linguaggio che parla il popolo e che
fornisce un radicamento alla sua identità altrimenti evanescente, e che in
certo modo, tempera la sostanziale impossibilità di conoscere a pieno la realtà
e se stessi. Il testo arricchito dal saggio di Giampaolo Vincenzi, dalla
postfazione di Giulia Marchina e da uno scritto della figlia, Lietta
Manganelli, e da altro materiale, è ora a disposizione dei lettori e degli appassionati
di Giorgio Manganelli.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-17927636428475782952017-12-04T19:35:00.000+01:002017-12-04T19:35:10.175+01:00<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Fabrizio
Bentivoglio legge Notti bianche</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Fedor Dostoevskij</span></strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/XNfoy-G2W-U/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/XNfoy-G2W-U?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></strong></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></strong></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Attore di
teatro, cinema e televisione, Fabrizio Bentivoglio è uno dei più affermati ed
eclettici interpreti del panorama italiano.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Un giovane
vagabondeggia in solitudine, perso in fantasticherie e in fervide
immaginazioni. L’incontro con un’altra creatura notturna, una donna appoggiata
a un parapetto di un canale che piange una delusione d’amore, gli regalerà il
sogno di un’avventura meravigliosa. La città di San Pietroburgo saprà cullare
nel suo bianco silenzio questa storia a due voci, fatta di confidenze notturne,
attese e speranze e il mattino, al risveglio, rimarrà quello strano sapore in
bocca, quella domanda di realtà inevasa: nelle notti bianche, negli improbabili
intrecci e nei sussurri furtivi di due ipotetici amanti, qual è il vero confine
del sogno?<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Pubblicato
per la prima volta nel 1848, <i>Notti
bianche </i>ha ispirato il film omonimo di Luchino Visconti, interpretato da Marcello
Mastroianni e Maria Schell<i>,</i>
e ambientato a Livorno.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-weight: bold; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">«Io non posso non venire qui domani. Sono un sognatore; ho una vita reale
talmente limitata che mi capitano momenti come questo, come adesso, tanto di
rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni. Sognerò di
voi l'intera notte, l'intera settimana, tutto l'anno. Verrò immancabilmente qui
domani, proprio qui, in questo stesso punto, proprio a quest'ora, e sarò felice
ricordando il giorno passato».</span></i><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">«Oh, Nasten'ka,
Nasten'ka! Lo sapete per quanto tempo mi avete riconciliato con me stesso? Lo
sapete che ormai non potrò più pensare così male di me, come mi accadeva in
certi momenti? Sapete che forse non proverò più l’angoscia di aver commesso un
delitto e un peccato nella mia vita, perché una vita come la mia è delitto e
peccato? E non credete che io abbia esagerato, non credetelo, per amor di Dio,
Nasten'ka, perché a volte mi colgono certi momenti di tale angoscia, di tale
angoscia che... Perché già in quei momenti comincio a pensare che non sarò mai
più capace di vivere una vita reale, perché mi è già sembrato di aver perduto
ogni sensibilità, ogni fiuto per ciò che è vero e reale; perché, infine, ho
maledetto me stesso; perché, dopo le mie fantastiche notti, mi colgono dei
momenti di ritorno alla realtà che sono terribili! <o:p></o:p></span></i></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">E frattanto l’anima
chiede, esige qualcos'altro! E invano il sognatore fruga, come nella cenere,
nei suoi vecchi sogni, cercando in quella cenere una sia pur piccola scintilla
per ravvivarla, e con il rinnovato fuoco riscaldare il cuore intirizzito e far
risuscitare in esso tutto quanto vi era prima di così caro, che toccava
l’anima, che faceva ribollire il sangue, che strappava le lacrime dagli occhi e
con tanta magnificenza ingannava!<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">In gratitudine</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Jenny Diski</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nell’agosto del 2014 Jenny Diski riceve la diagnosi
definitiva: ha un cancro inoperabile e le rimangono pochi anni di vita. Non sa
come reagire, ma sa di non avere altra scelta che scriverne. E decide di
raccontare per la prima volta i suoi anni con Doris Lessing, la romanziera premio
Nobel che l’ha accolta in casa da adolescente. Jenny entra nella famiglia di
Doris da estranea, portando con sé tutte le paure e la rabbia, le domande e
l’inquietudine di una quindicenne uscita da un’infanzia tormentata, vissuta tra
i genitori e gli ospedali psichiatrici. Ma la favola della trovatella e della
nobile salvatrice non calza alle esistenze di Jenny e Doris, che rimangono
sempre in bilico tra le parole gratitudine e ingratitudine, fino alla fine.
Come in uno specchio, anche il rapporto con la malattia ruota attorno a queste
due parole, perché pone la scrittrice sempre, fino alla fine, davanti alle
stesse identiche paure, incertezze e speranze. Sincera fino allo spasimo, Jenny
Diski guarda il mostro negli occhi e, con una furia e un’ironia prive di
lamenti e recriminazioni, ci consegna una dichiarazione di amore per la vita,
il potere delle parole e l’orgoglio dell’esperienza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Jenny Diski</span></i></strong><i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> (1947-2016) è una scrittrice e intellettuale inglese che ha ottenuto
diversi premi e riconoscimenti, anche se, almeno in questo libro, la sua vita è
legata al Premio Nobel </span></i><strong><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Doris Lessing</span></strong><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">,<i>
la romanziera che, per ottemperare a una legge non scritta di reciproca
assistenza, l’ha accolta in casa quando Jenny era adolescente:<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Paesaggio dopo la
battaglia</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">
di Eric Lambé e Philippe De Pierpont</span></b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Una giovane donna. Una vita che d’improvviso va in pezzi. E nonostante
tutto, la rinascita. Una storia fatta di silenzi, commovente e delicata,
visionaria e poetica, che esplora nuove potenzialità del fumetto e racconta un
paesaggio interiore basandosi innanzitutto sulla potenza delle immagini.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il graphic novel dell’anno,
vincitore del Fauve d’Or 2017, l’Oscar mondiale del fumetto assegnato dal
prestigioso Festival internazionale di Angoulême.</span><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-60919624229386680822017-12-04T19:33:00.001+01:002017-12-04T19:33:22.101+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il danno, un film di Louis Malle (DVD) </span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/QIOXo7K0DfE/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/QIOXo7K0DfE?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Colui che
ha subito un danno diventa pericoloso perché sa di poter sopravvivere… E’ la
sopravvivenza che lo rende tale perché non ha pietà. Sa che gli altri possono
sopravvivere, come lui…<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questo film, liberamente tratto dal romanzo di Josephine
Hart, vede Malle tornare al tema del
sesso come disperato attaccamento alla vita; narra di Stephen Fleming (Jeremy
Irons) un distinto uomo conservatore e della passione che lo rapisce per la
giovane fidanzata del figlio, la fatale Anna Barton (Jiuliette Binoche). Dopo
il loro primo incontro di impeto e d’amore i due non si lasceranno sfuggire
occasione per unirsi all’insaputa del figlio di Stephen, Martyn, il quale
credendo di aver trovato la donna della sua vita, chiede ad Anna di sposarlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="entry" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="entry" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">“Chi sei tu? Chi sei tu?”,</span></i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> sussurra Stephen Fleming, mentre abbraccia
selvaggiamente Anna Barton, scuotendola, martoriandola, quasi la volesse
annientare, tanta è la passione che improvvisamente lo possiede, senza che
possa in alcun modo controllarla; le batte la testa sul pavimento ricoperto di
moquette, provocando un rumore sordo, e lei si lascia percuotere, colludendo
con l’eccedenza di un’attrazione che viola ogni norma relazionale. Anna è una
ragazza tenebrosa, contenuta, eppure estremamente vulnerabile. Stephen è un
uomo buono, come sa anche la moglie Ingrid, ma stavolta si confronta con una
parte di sé che ignorava e che lo condurrà a mettere in discussione tutto ciò
che ha costruito durante il corso di un’intera vita. La vicenda messa in scena
assume toni dichiaratamente tragici, e il funesto epilogo è annunciato già da
subito, si tratta solo di capire come e quando si spezzerà il precario
equilibrio su cui si sorreggono i due protagonisti. L’amore, perché di amore si
tratta, diviene l’evento che fa emergere in Fleming una parte oscura con la
quale non aveva mai fatto i conti, e che costituisce il lato più vero di sé,
chiedendo prepotentemente di esprimersi. Quest’amore fornisce l’occasione (e
quindi si rivela in qualche modo strumentale) per azzerare un’esistenza vissuta
con un contenimento eccessivo, per accattivarsi l’amore dei propri cari, agli
occhi dei quali apparire un padre e un marito modello. Anna, invece, ha subito
‘un danno’, ed è per questo estremamente pericolosa. Il figlio, Martyn, scopre
nel peggiore dei modi la relazione clandestina del padre, dando luogo al
drammatico finale. Il titolo in inglese, </span><em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Damage</span></em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">, è il
riferimento ad un avvenimento che è accaduto ad Anna in gioventù, del quale lei
ora porta gli strascichi e dal quale non si libererà mai. Fortificata da questo
“danno” che ha ricevuto e che Malle svela poco per volta, la </span><em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">femme fatale</span></em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> è consapevole di essere la più forte e di
poter sopravvive a tutto ciò che la vita le riserba. Il regista mostra al
pubblico i dualismi ricorrenti: tradizione-libertà, razionalità-passione,
freddezza-trasporto. La sensazione che
si avverte si configura nel desiderio di voler, almeno una volta, provare una
passione tale da farci dimenticare chi realmente siamo e a chi possiamo
nuocere, accompagnata da una delle più banali morali, abbastanza evidenti.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-42665567044218783872017-12-04T19:31:00.002+01:002017-12-04T19:31:05.917+01:00<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Scrivimi molto
e a lungo : lettere tra un prigioniero e una madrina di guerra</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Franco Leo
e Anna Maria Marucelli</span></strong><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La corrispondenza tra l’impiegata della Rinascente Anna Maria e il tenente
del genio Francesco, detto Franco, ci ha catturati fin dalla prima pagina. Una
lettera folgorante, spiritosa e maliziosa, del 18 luglio 1940 - anno XVIII
dell’era fascista - con cui Franco risponde alla sconosciuta (e anonima,
giacché non ha scritto neppure il suo nome , solo le iniziali) madrina di
guerra la cui lettera, indirizzata a un qualunque “tenente della III divisione
Libica che non riceve mai posta”, è stata consegnata a lui. Sospettoso, ruvido,
sbruffone, intriso dell’ideologia vitalista e virilista del “me ne frego”,
Franco si presenta abilmente come bruttissimo e poco interessato a scrivere
lettere, tantomeno a corrispondere con una sconosciuta. A meno che non sia... bella.
Benché la lettera di risposta non si sia conservata, sappiamo che la
sconosciuta madrina dagli occhi di gatta accettò la sfida del tenente, e
rispose. Comincia così uno scambio di lettere che durerà più di sei anni, e a
un certo punto diventa essenziale nella vita di entrambi – anche se tutti e due
faranno sempre finta che non lo sia. … Il rapporto epistolare fra i due si
nutre di parole, e di linguaggio. Parole grigie, quelle di Anna Maria, adatte a
descrivere la cupezza di Roma in guerra, e poi la caotica e sordida Roma del
1946. Parole acri e però brillanti quelle di Franco che – pur dimostrandosi
ostile alla scuola e agli studi, pur professando di avere “studiato quanto
basta per non imparare niente” - dimostra una notevole padronanza espressiva. … uno degli aspetti più affascinanti della
loro corrispondenza è che quello che viene taciuto è più importante di ciò che
viene detto. Non solo perché le lettere scambiate in tempo di guerra devono
superare il controllo della censura. … i due
scriventi dicono senza dire anche perché devono superare la censura interiore che
impongono ai loro sentimenti e alle
loro reali intenzioni.
Così le raffinate
strategie femminili di Anna
Maria, che deve
sedurre il prigioniero senza sembrare interessata a
fidanzarsi con lui,
si incrociano con
quelle di Franco, che a sua
volta ostenta il
proprio brutto carattere,
la depressione e la
voglia di emigrare
lontano e di
non tornare in Italia,
quando invece ormai
l’amica di penna
gli è diventata indispensabile,
ed è l’unica voce che lo ancori al suo presente e a un possibile futuro. … Questo
è un romanzo
con due soli
protagonisti, … una storia d’amore. Contrastata. I due eroi – o
anti-eroi – devono superare infinite difficoltà prima di scoprirsi fatti
l’uno per l’uno per l’altra. …<o:p></o:p></span></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: right;">
<i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dalla presentazione di Melania Mazzucco</span></i><i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anna Maria
Marucelli </span></i><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">(1913-2005) e Francesco Leo (1913-1983) si sono sposati nel 1948 ad Assisi. Si
sono stabiliti a Milano e hanno passato la vita felicemente insieme ai loro due
figli.</span></i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I
trasfigurati</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> di John Wyndham</span></b><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">David Strorm è un ragazzo di Waknuk, una comunità ordinata,
osservante delle leggi e timorata di Dio, che comprende circa un centinaio di
case grandi e piccole ed è uno dei pochi villaggi sopravvissuti al disastro
atomico che ha devastato la terra. Suo padre è il più ricco proprietario
terriero del paese, una persona influente che amministra la legge temporale
come magistrato e tiene il sermone in chiesa la domenica, spiegando con
chiarezza le leggi e le opinioni che vigono in cielo sui più disparati
argomenti morali e materiali. Sulle pareti di casa Strorm spiccano, come unico
segno di decorazione, dei pannelli di legno su cui sono artisticamente incise
citazioni prese dai Pentimenti, la bibbia dei sopravvissuti di Waknuk: «Solo
l’immagine di Dio è Uomo», «Mantieni pura la Creazione del Signore » etc. Il
pannello più grande pende dalla parete di fronte alla porta d’ingresso. Serve a
ricordare a chiunque entri in casa: «Guardati dal Mutante!». David è vissuto
sin dalla più tenera età nella convinzione che «Benedetta sia la Norma» e che
soltanto «nella purezza stia la salvezza», ma quando nella campagna attorno al
paese si imbatte in Sophie, una piccola Mutante i cui piedi hanno sei dita,
rinnega i dettami religiosi del padre e decide di tenere quel segreto per sé. Dopo
aver scoperto, però, di essere lui stesso un Mutante capace di comunicare a
distanza, di «chiacchierare con forme-pensate» con altri otto ragazzi del
villaggio e dei distretti vicini, tra cui sua cugina Rosalind e sua sorella
Petra, David è costretto a fuggire da Waknuk e a inoltrarsi nel mondo
sconosciuto, nelle Terre Selvagge e nelle foreste delle Frontiere e, al di là
di quelle, nel Sealand, la terra di una nuova razza umana, di un popolo
destinato a costruire un nuovo mondo.<br />
Con uno stile scarno e immediato, aiutato dal vigore delle immagini e dal ritmo
serrato delle vicende raccontate, <i>I
trasfigurati</i> rielabora il terrore della guerra atomica, e tocca uno dei
temi più cari alla letteratura: solo quando l’arroganza degli uomini sarà
punita con una catastrofe, un nuovo mondo potrà nascere dalle sue ceneri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">John Wyndham è uno degli scrittori inglesi più noti della
seconda metà del Novecento. Dai suoi libri sono stati tratti alcuni celebri
film come<i> L’invasione dei mostri verdi </i>di
Steve Sekely e<i> Il villaggio dei dannati </i>del
maestro dell’horror John Carpenter.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">«Wyndham
ha creato alcuni dei mostri più fantasiosi del XX secolo. E ha scritto una
manciata di romanzi che, giustamente, sono considerati dei classici moderni».</span></i><span style="color: #c00000; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> <b><i> </i></b>Observer<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-12935773332132719412017-12-04T19:30:00.000+01:002017-12-04T19:30:24.542+01:00<div style="line-height: 115%;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Giù la testa, </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">un film di Sergio Leone (DVD) </span></b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/MtAIcLMYNg8/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/MtAIcLMYNg8?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="line-height: 115%;">
<b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div>
<div style="line-height: 115%;">
<b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div>
<br />
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La
rivoluzione messicana è il teatro dell’incontro fra il peone Juan Miranda (Rod Steiger) e l’irlandese John
Mallory (James Coburn). Juan è
un bandito cinico, disilluso e in cerca esclusivamente del proprio tornaconto
personale, mentre John è un idealista e un fervido sostenitore della
rivoluzione, per cui vuole operare e mettere in campo tutte le proprie
conoscenza in ambito dinamitardo. John
e Juan vedono l’uno nell’altro una possibilità per raggiungere i propri scopi:
il messicano può realizzare il sogno di derubare la Banca di Mesa Verde,
attaccabile con le armi di John, mentre per l’irlandese l’obiettivo è quello di
infiltrarsi all’interno della rivoluzione. Nonostante le ampie e apparentemente
inconciliabili divergenze, fra i due si instaura così un rapporto di rispetto e
amicizia, che li porterà a riconsiderare le loro vite e i propri ideali.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-53662095068764664882017-12-04T19:28:00.000+01:002017-12-04T19:28:12.009+01:00<div style="line-height: 115%;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Faccia a faccia, </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">un film di Sergio Sollima (DVD) </span></b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/jay5SGGy2wc/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/jay5SGGy2wc?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="line-height: 115%;">
<b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Per curarsi
una malattia polmonare, un professore di Storia del New England arriva nel
West. Qui l'uomo è preso in ostaggio da una banda di fuorilegge. L'insegnante
cerca in tutti i modi di redimere il capo, ma finisce col subire il fascino
della vita da bandito.<o:p></o:p></span></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">In <i>Faccia
a faccia</i> niente e nessuno resta quello che era all’inizio a partire dai
personaggi principali. Il pacifico professore Brad Fletcher si tramuta in un
folle e delirante assassino assetato di potere, mentre il pericoloso bandito
Solomon Bennet, detto Beauregard, man mano che la storia si dipana è sempre più
nauseato dalla violenza fine a se stessa e arriva addirittura a salvare la vita
a Charlie Siringo, l’uomo dell’Agenzia Pinkerton incaricato di catturarlo.
Anche quest’ultimo, disponibile a qualunque efferatezza pur di raggiungere il
suo scopo, finisce per opporsi all’inutile uccisione dei fuorilegge. Nella
massa di spaghetti western usciti nel 1967, sulla scia più o meno calcata dei
film di Leone, <i>Faccia a Faccia</i>
certamente si distingue per originalità. Non è un semplice western d'avventura,
ma un vero e proprio film ideologico, con un approfondito scavo psicologico dei
personaggi e un'interessante analisi sul ruolo della violenza nella società e
sulla sua forza nel penetrare negli individui. Una regia di grande mestiere e
scenari aridi, ma il tocco di classe al film lo danno i due protagonisti: un
esuberante Tomas Milian, che qui dimostra di saperci fare anche con ruoli più
seri e drammatici e un Volonté come sempre eccellente, impeccabile.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%;">
<b><i><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">Quanto durano poco – non solo gli uomini, ma anche le
statue, le pietre. Rovine. Rovine. Guerre su guerre.</span></i></b><span style="color: #365f91; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"> <b>Yiannis Ritsos</b></span><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--></span><span style="color: #c00000;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Pietre dello
scandalo : 11 avventure dell'archeologia </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">di Emanuele Papi<strong><i><o:p></o:p></i></strong></span></b></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Pietre dello
scandalo e della passione: le rovine antiche paiono astronavi atterrate in
mezzo a noi. Sono frammenti di frammenti spesso misteriosi che neppure la
descrizione più minuziosa e il faro più luminoso riescono a decifrare. Un tempo
erano costruzioni che ospitavano la vita, oppure erano monumenti speciali, e oggetti
di uso quotidiano. Hanno subito guerre e distruzioni, rese di conti e vendette,
condanne e riabilitazioni; sono stati coperti dal disonore, benedetti dalla
fortuna e toccati dalla gloria… Emanuele Papi, direttore della prestigiosa
Scuola Archeologica Italiana di Atene, ci guida in un viaggio appassionante
attraverso undici storie archeologiche ai quattro angoli del Mediterraneo –
dalla Libia all’Italia, dalla Siria alla Grecia.<o:p></o:p></span></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<br /></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Da almeno mezzo
millennio l’archeologia è occasione di sfide appassionanti. </span></i><strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">… </span></i></strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Nella vicenda di Herbert
Fletcher DeCou la contesa archeologica andò oltre le parole e fu commesso
un omicidio: la disputa non era solo scientifica ma serviva al “possesso”
di Cirene, in Africa settentrionale. È un giallo che avrebbe potuto raccontare
Agatha Christie. .. </span></i><strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></strong></div>
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Le rovine antiche
non sono beni eterni e universali ma hanno un valore intermittente che aumenta
o diminuisce a seconda dei punti di vista e dei tempi. Palmira
rappresentava per i miliziani dell’ISIS un nemico da decapitare mentre
l’Acropoli di Atene è per la Grecia il vanto del passato da
preservare e mostrare al mondo. </span></i><strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></strong></div>
<br />
<div align="right" style="line-height: 115%; text-align: right;">
<i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Nell’estate
del 1943 Pompei fu colpita da più di 150 bombe alleate, la più grande
calamità dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Molti
quartieri oggi visitati dalle inconsapevoli masse dei turisti
furono distrutti e molti edifici sono integralmente ricostruiti.
È una vicenda dimenticata o poco conosciuta: la prima mappa con la
localizzazione delle bombe fu pubblicata da una rivista specialista
tedesca trenta anni dopo la fine della guerra e solo dieci anni fa la
vicenda è stata ricostruita da un archeologo spagnolo. Il caso di Pompei mostra
che le rovine antiche non sono cristalli intangibili ma organismi viventi. È
ancora un mistero della storia se le bombe anglo-americane avessero obiettivi
militari (per colpire i tedeschi) o se si sia trattato di bombe
“intelligenti”, in una guerra ai civili per convincerli a passare dalla parte
giusta, colpendo i monumenti più cari e significativi. </span></i><strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">…<o:p></o:p></span></i></strong></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-29156658541643407632017-12-04T19:26:00.001+01:002017-12-04T19:26:28.634+01:00<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La nave negriera </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">di Marcus Rediker<strong><i><o:p></o:p></i></strong></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://img.ibs.it/images/9788815252777_0_0_1395_75.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="573" height="320" src="https://img.ibs.it/images/9788815252777_0_0_1395_75.jpg" width="229" /></a></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Un libro che sale a bordo e segue le rotte delle
navi addette al redditizio commercio degli schiavi, per rivelare quanto si
verificava nei secoli di questo sordido traffico. Ha coperto un lungo arco di
tempo il dramma della tratta di
carne umana dal continente africano, soprattutto verso le Americhe, attraverso
l’Atlantico. Ed ha avuto innumerevoli attori nei quattrocento anni in cui si è
protratto il mercato degli schiavi, dalla fine del XV secolo alla seconda metà
del XIX. Più di 12 milioni di esseri umani furono stivati all’interno di
battelli a vela e portati oltre Atlantico, per raggiungere centinaia di punti
di consegna, disseminati lungo migliaia di chilometri di costa. Nella
spaventosa traversata perirono un milione e mezzo di uomini, donne e bambini (i
negrieri prelevavano solo soggetti sani tra i 12 e i 25 anni). I corpi finivano
in pasto agli squali che seguivano le navi, ma chi non soccombeva andava
incontro a un destino nel quale tutto si riduceva al cercare di resistere alla
fatica, alle punizioni, alle percosse e ogni tipo di abuso. Altri erano già
morti nel percorso tra il luogo di cattura e gli approdi negrieri sulla costa
orientale africana. Una valutazione parziale li stima nel 15 per cento. Altri
750mila non superarono il primo anno di prigionia nel nuovo mondo, dei 14
milioni di persone che si calcolano coinvolti complessivamente in una tragedia
sanguinosa. <o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Una contabilità spietata… Tolti i 5 milioni di
“caduti”, sono stati ben 9 milioni i neri africani che hanno cambiato
l’economia, la storia e il futuro degli Stati Uniti d’America. <o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">L’età dell’oro dello schiavismo negriero è durata un
secolo, dal 1700 al 1808 e ha comportato il trasferimento di due terzi del
totale degli schiavi, più della metà dei quali ristretti in condizioni
terribili a bordo di navi inglesi e americane. Soprattutto quel periodo, quei
battelli, i prigionieri e i naviganti sono i protagonisti di questo libro. Il
lavoro di Rediker evidenzia quattro categorie di drammi umani. Il primo si
incentra nel rapporto tra i comandanti e gli equipaggi, l’uno presiedeva a
tutto e doveva esercitare il suo potere senza pietà, gli altri eseguivano in
mondo spietato un lavoro sporco. Il comportamento dei marinai nei confronti
degli schiavi, in un contesto di violenze e</span><b><i> </i></b><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">stupri quotidiani, costituisce il secondo dramma. Il
terzo scaturisce dalla coesistenza forzata di derelitti di etnie diverse e di
tribù nemiche. L’ultimo scenario conduce alla società statunitense, nel momento
in cui gli abolizionisti riuscirono a convincere i più dell’agghiacciante
delitto umanitario che veniva commesso ai danni delle vittime di questo
commercio di donne e uomini.<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La rabbia dei
vinti : la guerra dopo la guerra, 1917-1923</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Robert Gerwarth</span></strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">«Questa guerra non è la fine,
bensì l’inizio della violenza. È la forgia nella quale verrà plasmato un mondo
con nuovi confini e nuove comunità. Nuovi stampi richiedono di essere riempiti
col sangue, e il potere sarà esercitato con pugno di ferro.»</span></i><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> </span><em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Ernst Jünger</span></em><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">L’11
novembre del 1918 segna un momento decisivo della storia d’Europa: la fine di
una guerra che aveva distrutto un’intera generazione e l’estinzione di grandi
imperi secolari. Ma quale è stata l’eredità che ci ha lasciato la Prima guerra
mondiale? Per una considerevole parte d’Europa (e non solo) gli anni successivi
alla Prima guerra mondiale hanno contato molto di più — anche in termini di
sofferenze — di quelli tra il 1914 e il 1918. In primo luogo la Russia, ma
anche l’Ucraina, la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Ungheria, la Finlandia, la
Serbia, l’Irlanda. E, dall’altra parte del Mediterraneo, l’intero Medio
Oriente. <i>La rabbia dei vinti</i> propone l’ipotesi che «per comprendere i
violenti percorsi che l’Europa seguì durante il XX secolo, è necessario prendere
in considerazione non tanto le esperienze belliche degli anni tra il 1914 e il
1917, quanto il modo con cui la guerra si concluse per gli Stati che la
persero. Scontri armati si sovrapponevano alle rivoluzioni, alle
controrivoluzioni, e alle ostilità di confine fra Stati in formazione, privi di
frontiere chiaramente definite e di governi riconosciuti dalla comunità
internazionale: <i>«l’Europa postbellica
degli anni che vanno dalla conclusione ufficiale della Grande guerra nel 1918
al trattato di Losanna del luglio 1923, fu il luogo più violento del pianeta».</i><o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-7174451507323285522017-12-04T19:23:00.002+01:002017-12-04T19:23:27.925+01:00<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Stalin : un altro
punto di vista </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">di
Ludo Martens</span></b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Una ricerca
che analizza e smentisce i temi prediletti della propaganda statunitense contro
l'Unione Sovietica, oggi luoghi comuni dell'Occidente: il testamento di Lenin,
la collettivizzazione dell'agricoltura e l'industrializzazione forzate, il
terrore delle purghe, la collusione con Hitler. L'autore, servendosi di fonti
ineccepibili, frutto di una rigorosa ricerca storica, mette a confronto le tesi
sostenute da Stalin e dagli altri dirigenti del Partito Comunista Bolscevico
con quelle degli oppositori interni, riportando numerose opinioni e
testimonianze sia di avversari del socialismo, sia di suoi sostenitori, sia di
osservatori imparziali. Il tutto sullo sfondo di un vasto affresco nell'autore
descrive la prima esperienza socialista che trasformò una società semifeudale e
arretrata in un Paese industrialmente e culturalmente avanzato, capace di
sconfiggere il nazismo.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La quarta
rivoluzione: come l'infosfera sta trasformando il mondo</span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Luciano Floridi</span></b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span class="prodottodescrizione"><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Chi siamo e che tipo di relazioni stabiliamo
gli uni con gli altri? Luciano Floridi sostiene che gli sviluppi nel campo
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione stiano modificando le
risposte a domande così fondamentali. I confini tra la vita online e quella
offline tendono a sparire e siamo ormai connessi gli uni con gli altri senza
soluzione di continuità, diventando progressivamente parte integrante di
un’“infosfera” globale. Questo passaggio epocale rappresenta niente meno che
una quarta rivoluzione, dopo quelle di Copernico, Darwin e Freud. L’espressione
“onlife” definisce sempre di più le nostre attività quotidiane: come facciamo
acquisti, lavoriamo, ci divertiamo, coltiviamo le nostre relazioni. In ogni
campo della vita, le tecnologie della comunicazione sono diventate forze che
strutturano l’ambiente in cui viviamo, creando e trasformando la realtà. Saremo
in grado di raccoglierne i frutti? Quali, invece, i rischi impliciti? Floridi
suggerisce che dovremmo sviluppare un approccio in grado di rendere conto sia
delle realtà naturali sia di quelle artificiali, in modo da affrontare con
successo le sfide poste dalle tecnologie correnti e dalle attuali società
dell’informazione.</span></span><span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-54571497842921229192017-12-04T19:22:00.000+01:002017-12-04T19:22:37.153+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://img.ibs.it/images/9788835035916_0_0_886_75.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="542" height="320" src="https://img.ibs.it/images/9788835035916_0_0_886_75.jpg" width="216" /></a></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">L'agire didattico :
manuale per l’insegnante, </span></i></b><b><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">a
cura di Pier Cesare Rivoltella e Pier
Giuseppe Rossi</span></b><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La didattica
sta vivendo una nuova centralità: le trasformazioni del contesto
socio-culturale, il protagonismo dei media digitali, i nuovi stili e ritmi di
apprendimento dei più giovani, le esigenze di aggiornamento nelle professioni
ne spiegano le ragioni. Questa centralità trova conferma nei nuovi paradigmi e
linee di ricerca (neurodidattica, enattivismo, semplessità), tutti accomunati
dall'importanza dell'insegnante, della sua guidance nel contesto della classe.
Il manuale vuole rendere conto dello scenario che ne deriva, segnato dalla
consapevolezza del valore della didattica come sapere professionale, dei
processi di trasposizione e regolazione, della pratica riflessiva nella
formazione e nello sviluppo professionale, del ruolo che le tecnologie giocano
al riguardo. Infine, una ricca selezione di contenuti digitali disponibili
online ne costituisce la funzionale estensione.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%;">
<br /></div>
<div style="line-height: 115%;">
<strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Concetta : una storia operaia</span></i></strong><strong><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-theme-font: major-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> di Gad Lerner</span></strong><i><span style="color: #c00000; font-family: "Calibri",sans-serif; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">27 giugno
2017: nella sede dell’Inps di Torino Nord, in corso Giulio Cesare 290, una
donna si cosparge di alcol e si dà fuoco. È Concetta Candido, di mestiere
faceva l’addetta alle pulizie in una grande birreria di Settimo Torinese, inquadrata
in una cooperativa inventata e presieduta dagli stessi titolari della birreria.
Da sei mesi Concetta è stata licenziata. Così, senza lavoro, senza liquidazione
e con il sussidio di disoccupazione che per un disguido burocratico non arriva,
Concetta giunge all’apice della disperazione. Per questo sceglie il fuoco come
forma di pubblica protesta. Si procurerà ustioni di terzo grado sul 27% del
corpo e lotterà tra la vita e la morte per mesi. La attende un percorso di
lenta e dolorosa riabilitazione. Intorno a lei si forma spontaneamente una rete
di sostegno affettuoso, che non riesce però a infrangere il muro di imbarazzo
con cui il suo gesto è stato rimosso dai concittadini e dai politici della
comunità operaia di Settimo Torinese.</span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Trent’anni
dopo il suo libro-inchiesta Operai,
Gad Lerner torna negli stessi luoghi a raccontare il mutamento brutale delle
condizioni di lavoro. Un’inchiesta che, a partire dalla testimonianza di
Concetta, darà voce a tutti i protagonisti di questa tragedia: i primi
soccorritori, i datori di lavoro, i funzionari dell’Inps, le colleghe
licenziate, la sinistra cittadina, i familiari di Concetta tra i quali spicca
l’impegno appassionato del fratello Giuseppe. Emerge così una storia esemplare
che ha a che fare con tutti noi molto più di quanto siamo disposti a credere.
Gli uomini e le donne come Concetta sono i nuovi operai, senza sindacati né
tutele, protagonisti involontari di una corsa al ribasso nel precariato, nel
lavoro nero e nelle retribuzioni. Ed è forse significativo che il fuoco di
Concetta sia divampato nella stessa città marchiata dal rogo della
ThyssenKrupp, che anticipò la metamorfosi sociale dell’ultimo decennio narrata
in questo libro.<o:p></o:p></span></div>
SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3109281802314860566.post-11357767074405103972017-11-07T13:25:00.000+01:002017-11-07T13:25:20.381+01:00<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: #c00000; font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: x-large;"><i> Novità Novembre </i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: #c00000; font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: x-large;"><i><br /></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/sNMbqHI5zgg/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/sNMbqHI5zgg?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: #c00000; font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: x-large;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
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SMS Biblio Pisahttp://www.blogger.com/profile/13308241275270810632noreply@blogger.com0