Lavoro a
mano armata di Pierre Lemaitre
Alain Delambre ha cinquantasette anni, una moglie e due
figlie ormai adulte. Una vita passata a lavorare come responsabile delle
risorse umane. Poi la crisi, il licenziamento, la disoccupazione. Un lavoretto
per tentare, con scarso successo, di far quadrare i conti. E all'orizzonte la
seconda chance, quella che può ridare un senso a tutto. Un nuovo lavoro, che
sembra ritagliato sul suo percorso professionale. Da non crederci, alla sua
età. Alain però ci crede, vuole crederci. Ed è grazie a questo ritrovato
ottimismo che Alain inizia a scivolare in una serie di situazioni poco chiare
che inizialmente sottovaluta. L'uomo è pronto a tutto pur di riconquistare la
vita che ha perso, pur di riuscire a tirare su la testa e a guardare di nuovo
le figlie negli occhi. È pronto anche ad allontanarsi dall'amata moglie Nicole,
quando lei inizia a porre troppe domande. Che Alain, come test da superare per
essere assunto, partecipi a un finto sequestro di persona, organizzato per
mettere alla prova i quadri di una grande
Pierre
Lemaitre, 1951-
azienda, per lei non è accettabile. Ma il signor Delambre è
un uomo che non vuole diventare l'ennesima vittima della crisi, vuole lavorare,
e il lavoro è pronto a prenderselo, se necessario, anche a mano armata. Pierre Lemaitre trae spunto da un fatto di
cronaca per scrivere un noir in cui la realtà della disoccupazione diventa una
storia di violenza, psicologica e fisica.
Quattro
indagini per il commissario Camille Verhoeven di Pierre Lemaitre
Crimini spaventosi e fuori dagli schemi, vittime a volte più
intelligenti degli aguzzini, un commissario indisciplinato quanto fantasioso,
trame che inducono a fare le ore piccole: di certo una penna graffiante quella
della nuova stella francese del noir Pierre Lemaitre, che sa come scavare nei
lati oscuri del male con una forza narrativa fuori dal comune, trattando con
eguale bravura temi sociali, familiari e sentimentali.
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