martedì 13 giugno 2017

Lavoro a mano armata di Pierre Lemaitre
Alain Delambre ha cinquantasette anni, una moglie e due figlie ormai adulte. Una vita passata a lavorare come responsabile delle risorse umane. Poi la crisi, il licenziamento, la disoccupazione. Un lavoretto per tentare, con scarso successo, di far quadrare i conti. E all'orizzonte la seconda chance, quella che può ridare un senso a tutto. Un nuovo lavoro, che sembra ritagliato sul suo percorso professionale. Da non crederci, alla sua età. Alain però ci crede, vuole crederci. Ed è grazie a questo ritrovato ottimismo che Alain inizia a scivolare in una serie di situazioni poco chiare che inizialmente sottovaluta. L'uomo è pronto a tutto pur di riconquistare la vita che ha perso, pur di riuscire a tirare su la testa e a guardare di nuovo le figlie negli occhi. È pronto anche ad allontanarsi dall'amata moglie Nicole, quando lei inizia a porre troppe domande. Che Alain, come test da superare per essere assunto, partecipi a un finto sequestro di persona, organizzato per mettere alla prova i quadri di una  grande
Pierre Lemaitre, 1951-


azienda, per lei non è accettabile. Ma il signor Delambre è un uomo che non vuole diventare l'ennesima vittima della crisi, vuole lavorare, e il lavoro è pronto a prenderselo, se necessario,  anche a  mano  armata.  Pierre Lemaitre trae spunto da un fatto di cronaca per scrivere un noir in cui la realtà della disoccupazione diventa una storia di violenza, psicologica e fisica.

Quattro indagini per il commissario Camille Verhoeven di Pierre Lemaitre

Crimini spaventosi e fuori dagli schemi, vittime a volte più intelligenti degli aguzzini, un commissario indisciplinato quanto fantasioso, trame che inducono a fare le ore piccole: di certo una penna graffiante quella della nuova stella francese del noir Pierre Lemaitre, che sa come scavare nei lati oscuri del male con una forza narrativa fuori dal comune, trattando con eguale bravura temi sociali, familiari e sentimentali.

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