Duello nel ghetto : la sfida di un
ebreo contro
le bande nazifasciste
nella Roma
occupata
di Maurizio
Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi
Un
romanzo-verità che con materiali d'archivio e testimonianze inedite
ricostruisce, “la sfida di un ebreo contro le bande nazifasciste nella Roma
occupata”. Il libro ridà anima e corpo a Moretto, al secolo Pacifico Di
Consiglio, ebreo e pugile dilettante che, fin dalla data dell' emanazione delle
leggi razziali, aveva cercato di far capire ai correligionari che la
rassegnazione era un passaporto per l' aldilà. La vicenda di Moretto e del suo
scontro con Luigi Roselli, uno dei più crudeli collaborazionisti dei nazisti,
s' intreccia con una narrazione corale di cui fanno parte gli Spizzichino, i Di
Segni, i Pavoncello, i Di Porto e tutti gli altri esponenti della Comunità
ebraica romana, costituita in gran parte da diseredati, da coloro che
praticavano i mestieri più umili e vari, dagli
«stracciaroli»
ai «ricordari» […] È tutto un mondo unito, solidale … sono quelli che non se ne
vanno, fieri di essere italiani e ebrei. … Se quindi, da un lato, l' ebreo
Mario Fiorentini entra a far parte dei Gap, i Gruppi di Azione Patriottica del
Partito comunista, Paolo Alatri da prima della guerra cela un deposito di armi
e una tipografia clandestina e l' editore Ottolenghi crea un'organizzazione di
combattenti, vi sono anche altri oppositori del regime, proprio come Moretto, ragazzo
di bottega che dopo l' 8 settembre, privo di relazioni e di conoscenze, cerca
senza riuscirci di aggregarsi ai primi gruppi di partigiani. Da quando aveva
compiuto 17 anni .., Pacifico era un perseguitato speciale: le camicie nere del
quartiere, come Roselli di professione rigattiere, non tolleravano il suo
disprezzo. [...]
L' ora
fatale arrivò anche per lui: arrestato e picchiato a sangue venne portato in
via Tasso e poi a Regina Coeli. Caricato su un camion con destinazione prima
Fossoli e poi Auschwitz, riuscì a scappare. Però non abbandonò Roma e tornò
sempre lì dove erano le sue radici, a Portico d' Ottavia. Nel giugno 1944,
quando le truppe alleate entrano nella capitale, combatte al loro fianco e
aiuta i soldati americani a liberarsi degli ultimi cecchini tedeschi, quindi
prenderà la tessera del Partito d' Azione.
Da Mirella Serri per la Stampa
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