sabato 1 luglio 2017

Duello nel ghetto : la sfida di un ebreo  contro  le  bande  nazifasciste  nella  Roma

occupata di Maurizio Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi



Un romanzo-verità che con materiali d'archivio e testimonianze inedite ricostruisce, “la sfida di un ebreo contro le bande nazifasciste nella Roma occupata”. Il libro ridà anima e corpo a Moretto, al secolo Pacifico Di Consiglio, ebreo e pugile dilettante che, fin dalla data dell' emanazione delle leggi razziali, aveva cercato di far capire ai correligionari che la rassegnazione era un passaporto per l' aldilà. La vicenda di Moretto e del suo scontro con Luigi Roselli, uno dei più crudeli collaborazionisti dei nazisti, s' intreccia con una narrazione corale di cui fanno parte gli Spizzichino, i Di Segni, i Pavoncello, i Di Porto e tutti gli altri esponenti della Comunità ebraica romana, costituita in gran parte da diseredati, da coloro che praticavano i mestieri più umili e vari, dagli

«stracciaroli» ai «ricordari» […] È tutto un mondo unito, solidale … sono quelli che non se ne vanno, fieri di essere italiani e ebrei. … Se quindi, da un lato, l' ebreo Mario Fiorentini entra a far parte dei Gap, i Gruppi di Azione Patriottica del Partito comunista, Paolo Alatri da prima della guerra cela un deposito di armi e una tipografia clandestina e l' editore Ottolenghi crea un'organizzazione di combattenti, vi sono anche altri oppositori del regime, proprio come Moretto, ragazzo di bottega che dopo l' 8 settembre, privo di relazioni e di conoscenze, cerca senza riuscirci di aggregarsi ai primi gruppi di partigiani. Da quando aveva compiuto 17 anni .., Pacifico era un perseguitato speciale: le camicie nere del quartiere, come Roselli di professione rigattiere, non tolleravano il suo disprezzo. [...]


L' ora fatale arrivò anche per lui: arrestato e picchiato a sangue venne portato in via Tasso e poi a Regina Coeli. Caricato su un camion con destinazione prima Fossoli e poi Auschwitz, riuscì a scappare. Però non abbandonò Roma e tornò sempre lì dove erano le sue radici, a Portico d' Ottavia. Nel giugno 1944, quando le truppe alleate entrano nella capitale, combatte al loro fianco e aiuta i soldati americani a liberarsi degli ultimi cecchini tedeschi, quindi prenderà la tessera del Partito d' Azione.


Roselli e il suo gruppo di accoliti […] furono processati nel marzo del 1947: Moretto è uno dei testimoni determinanti per la condanna. Quando arriva in tribunale, alto un metro e ottanta e con le sue spalle possenti, si fa largo tra la folla, supera lo sbarramento dei carabinieri e molla un cazzotto in faccia a uno dei suoi ex torturatori. Gli imputati verranno condannati a pene dure ma l' amnistia voluta da Palmiro Togliatti cancellerà parecchi anni di carcere. Nemmeno a guerra finita però Moretto (scomparso nel 2006) «ha perso la voglia di lottare», scrivono gli autori, «e la battaglia ora si chiama memoria». […]

Da Mirella Serri per la Stampa

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