Psicologia e
sport : dal benessere alla compulsione di Giuseppe
Ferrari e Valentina Penati
Si dice che lo sport sia una palestra di vita, un contesto in
cui imparare il rispetto delle regole, dei ruoli e della diversità, la
cooperazione e la tenacia nel perseguimento dell'obiettivo. Niente di più vero.
Ma lo sport può anche fare male se portato all'estremo e se diventa terreno per
l'espressione di un disagio. Quando lo sport non viene più praticato per il
piacere che regala ma diventa strumento per perseguire canoni estetici ideali,
quando provoca dipendenza, quando impone l'utilizzo di sostanze dopanti e
diventa un ostacolo per il normale funzionamento sociale e relazionale
dell'individuo, allora la pratica sportiva finisce di assolvere alla sua
funzione educativa e culturale sfociando in qualcosa di estremamente dannoso e
pericoloso. La presente opera offre un'interessante lettura dello sport in
chiave psicologica, illustrando il continuum che va dalla pratica sportiva sana
alla compulsione sportiva. Rappresenta pertanto un valido strumento per
educatori, sportivi, insegnanti, coach che lavorano con lo sport, per lo sport
e nello sport, fornendo interessanti spunti per leggere e interpretare le
dinamiche sottese alle diverse discipline sportive.
Nessun commento:
Posta un commento