Commedia nera n. 1
di Francesco Recami
Antonio
Maria e Maria Antonietta sono speculari e non solo nel nome. Lei è commissario
di polizia, prorompente, insaziabile e poliziotta politicamente scorretta. Lui
ha ereditato dal padre il mestiere di sarto, è introverso e sottomesso. Nel
tempo il loro rapporto si è deteriorato; Maria Antonietta è diventata sempre
più esigente e ingorda, anche sessualmente, e siccome Antonio Maria non riesce a
stare dietro agli appetiti della moglie lei lo sostituisce con agenti di
polizia che non solo occupano il letto coniugale, ma abitano a casa loro.
Insomma un ménage a tre in cui ad Antonio Maria, costretto pure a lasciare il
lavoro di sarto, tocca solo cucinare. Isolato dal mondo, intontito di
psicofarmaci, inevitabilmente depresso, non esce più di casa; Maria Antonietta
ogni tanto lo confina nella cella di rigore - prigioniero nella sua stanza - e
la sera racconta a lui e agli agenti che si alternano nel talamo, i casi della
giornata e i metodi poco ortodossi con cui li risolve. Incapace di chiedere
aiuto, Antonio Maria medita solo come porre fine a quella vita d'inferno.
Progetta perciò la fuga. Ma ogni tentativo fallisce miseramente e non resta che
provare con l'omicidio. Ecco che inizia così ossessivamente a cercare di
sbarazzarsi della moglie inventandosi ingegnosi congegni, ancora una volta
fallimentari.
Nessun commento:
Posta un commento