mercoledì 15 marzo 2017

I fantasmi dell'Impero di Marco Consentino, Domenico Dodaro, Luigi Panella


In Africa Orientale Italiana, fra il 1937 e il 1938, l'Impero da poco proclamato è ufficialmente "pacificato". In realtà più di prima infuria la guerra coloniale, anche con l’impiego dei gas, contro gli arbegnoch, i patrioti, ed è tanto più feroce quanto più incapace di successi. Ci sono violente rivolte, in particolare nella ampia regione nord-occidentale dell'Etiopia, al cui vertice per volontà di Benito Mussolini è posto come Governatore il generale Alessandro Pirzio Biroli. Una serie di relazioni riservate dei Carabinieri additano come causa della rivolta la condotta di un capitano, Gioacchino Corvo, che avrebbe organizzato delle brutali esecuzioni che hanno esasperato la popolazione locale. A indagare il suo operato, a scoprire la verità, viene chiamato un magistrato militare, assistito da un sottotenente. I due, Vincenzo Bernardi e Vittorio Valeri, inizieranno così un viaggio attraverso l'Impero, una vera e propria discesa agli inferi tra imboscate (per mano amica), piogge di gas micidiali (il famigerato Trattamento C) cadute dal cielo come castighi biblici in spregio a ogni convenzione umanitaria internazionale, teste mozzate, genitali strappati ai caduti sul campo (niente prigionieri). Questa è la guerra pubblica. Poi c’è quella privata delle camicie nere: ragazzine stuprate e finite con un colpo di grazia alla testa un attimo dopo aver ottenuto la soddisfazione carnale; violentatori a loro volta puniti con eloquente teatralità dagli indigeni: «Impiccato alle sue budella l’uomo soffocò lentamente». La missione di Vincenzo Bernardi e Vittorio Valeri diventa una dettagliata cronistoria di intrighi, vendette, tradimenti, battaglie. Intorno a loro si sfalda il sogno imperiale e inizia a consumarsi il fascismo stesso, che proprio nelle colonie scopre il tragico limite delle proprie illusioni.

Marco Consentino, funzionario della Camera, Domenico Dodaro e Luigi Panella, avvocati, - partendo dal ritrovamento di un fascicolo destinato a rimanere sepolto tra le carte del fu Ministero dell’Africa italiana - scrivono con questo romanzo una delle pagine più ignominiose del fascismo.

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