Rosso Floyd : romanzo in 30
confessioni, 53 testimonianze, 27 lamentazioni di cui 11 oltremondane, 6
interrogazioni, 3 esortazioni, 15 referti, una rivelazione e una contemplazione
di Michele Mari
Un romanzo impetuoso e visionario,
un viaggio nell'universo dei Pink Floyd, alla scoperta dell'«evento scarlatto»
che ha fatto della band una leggenda.
Ma qual è stato l'originario «evento scarlatto» che ha fatto dei Pink Floyd la
leggenda che sono diventati? Sappiamo che Syd «Diamante Pazzo» Barrett - dopo
appena due dischi e un'esperienza psichedelica dalla quale non si riprenderà
mai più - viene allontanato dai suoi stessi compagni. È allora che decide di
rinchiudersi nello scantinato della casa di famiglia a Cambridge, in compagnia
delle sue amate chitarre e di tutta la musica che ha in testa. La stessa musica
che, grazie ai concerti tenuti dal gruppo, continua a fare il giro del mondo:
come se il talento visionario di Barrett - tramite insondabili vie oniriche -
avesse continuato a influenzare sotterraneamente ogni canzone composta dagli
altri Pink Floyd dopo il suo esilio. L'estro catalogatore ed enciclopedico di
Michele Mari si fa in questo libro vertiginoso: l'autore sembra schiudere le porte
del suo laboratorio per interrogare in profondità la genesi del processo
creativo. Il potere della letteratura si allea in queste pagine a quello della
musica: solo così è possibile far dialogare i personaggi delle canzoni dei Pink
Floyd con i membri stessi della band, Stanley Kubrick con le coriste, David
Bowie con Michelangelo Antonioni... Come il prisma scompone un raggio di luce
mostrando lo spettro di colori che lo costituisce, così l'autore disseziona il
nucleo incandescente delle canzoni dei Pink Floyd fino a svelare come dietro
ogni loro singolo verso si nasconda un messaggio rivolto all'altrove.
«Nella
sua eclettica ispirazione, Michele Mari ci offre un altro geniale esempio di
come la letteratura possa intrufolarsi ovunque, dal puro romanzo alla più
deflagrante contaminazione meta-narrativa, quando a sorreggerla c'è una
scrittura alta, tentacolare, intelligente. (...) In questa strepitosa
contaminazione di linguaggi e di ipotesi, Rosso Floyd è un libro amabilmente - diabolicamente -
unico». Sergio Pent, ttL
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