martedì 4 aprile 2017

La strage dei congiuntivi di Massimo Roscia


Chi ha ucciso l’assessore alla cultura? Ma, soprattutto, chi salverà la grammatica? Cinque bizzarri personaggi, abilmente descritti, si uniscono per mettere in atto un grande disegno criminoso a difesa estrema di una lingua quotidianamente vilipesa, deturpata e ferita a morte. I congiuntivi vengono invertiti con i condizionali, i verbi intransitivi goffamente resi transitivi, i gerundi sfregiati, i sinonimi ignorati, i vocabolari abbandonati nelle cantine ammuffite. Reggenze errate, fastidiose sovrapproduzioni di avverbi, insopportabili diminutivi iperbolici. Espressioni trite e banali, frasi mangiucchiate, frammentate, incoerenti, prive di punteggiatura… I più si mostrano indifferenti al progressivo diffondersi della non-lingua; altri si indignano, limitandosi a contrarre le labbra in segno di disgusto; altri ancora – Dionisio e i suoi sodali, un analista sensoriale, un bibliotecario, un dattiloscopista della polizia e un professore di letteratura sospeso dall’insegnamento– decidono di reagire, combattere, attuare il loro salvifico piano, costi quel che costi. Il primo a lasciarci le penne è un assessore alla cultura di basso rango e di infima ignoranza che in una conferenza convocata «a doc», in cui darà tra l’altro l’annuncio della chiusura della biblioteca comunale, commette i più efferati crimini linguistici.

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