Balthazar di Lawrence Durrell
I libri del Quartetto di
Alessandria - ognuno intitolato con i nomi di alcuni dei suoi eroi: Justine, Balthazar, Mountolive e Clea -
sono romanzi conchiusi; non rappresentano il susseguirsi cronologico della
storia perché Durrell riesce a diventare innovativo raccontando la stessa
storia da quattro punti di vista diversi. "Balthazar" costituisce il secondo pannello del polittico
alessandrino dedicato da Durrell alla sua 'indagine sull'amore moderno'. Anche
di questo romanzo Alessandria d'Egitto
- febbricitante sentina di vizi, grande medusa- è l' autentica protagonista, l'
asse attorno a cui ruota un universo poliforme fatto di esseri spinti da
"desideri che nascono nella foresta della mente", pederasti e
travestiti, raffinata gente di mondo e cultori delle lettere, mistici
visionari, prostitute di ogni razza e giovinetti dalle labbra e dagli occhi
pesantemente truccati. Durrell, sensorialmente, ricrea la città e ce la mostra
stagliarsi contro i tumuli di arenaria che delimitano il bordo del deserto,
facendo riecheggiare la musica arcana dei tamburi marocchini che ritmano il
calare della notte, lasciando traspirare l' effluvio di cibi aromatici,
gelsomini, acqua di mare e polvere che da Alessandria promana, sbalzando un
palpitante bassorilievo di corpi inquieti.
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