mercoledì 31 maggio 2017

Che i cadaveri si abbronzino di Jean-Patrick Manchette e Jean-Pierre Bastid

Il romanzo che, pubblicato nella Série Noire nel 1971, rivoluziona il genere noir. Per Jean-Patrick Manchette e per il suo amico e coautore Jean-Pierre Bastid, un esordio folgorante. Scuro, incalzante, senza tregua. Indimenticabile. Per la prima volta in italiano.

Un piccolo villaggio sperduto spazzato dal sole a picco, nel profondo Sud della Francia. Luce, l’eccentrica proprietaria del villaggio, cinquantenne pittrice anarcoide, alcolizzata, ricchissima, ci passa le vacanze coltivando con cura il proprio rimpianto per la giovinezza perduta. Per allontanare i turbamenti dell’anima (e della mezza età), ospita liberamente amici, amici degli amici, nuovi e vecchi amanti e tutti coloro che si presentano nel villaggio. Senza fare troppe domande. Neppure quando, a 10 chilometri da lì, 250 chili d’oro scompaiono durante un sanguinoso assalto a un furgone portavalori. Sì, certo, i nuovi arrivati non hanno proprio nulla di convenzionale, ma che importa? E quando un’ignara coppia di gendarmi sale fino al villaggio, tutta la sua gioiosa e bizzarra popolazione si ritrova coinvolta in un’orgia di violenza, alla fine della quale non resterà che contare i cadaveri. Un giorno, una notte: una narrazione folle e incalzante, scandita quasi minuto per minuto. Un’avventura narrativa straordinaria. Visionaria come un film, crudele come la realtà.

Nessun commento:

Posta un commento