Ermanno Stradelli: un grande
esploratore
dimenticato, a cura di Corrado Truffelli
Ermanno
Stradelli nacque a Borgotaro (Parma) nel 1852. Dopo aver compiuto studi di
Legge a Pisa, nel 1879 salpò da Bordeaux alla volta del Brasile per raggiungere
Manaus, sulle rive del Rio Negro, uno dei grandi fiumi amazzonici che percorse
a bordo delle canoe degli indios, nel cavo delle quali custodiva la farmacia
portatile, gli strumenti topografici, le casse per raccogliere materiali
ornitologici ed entomologici: tutto ciò che gli serviva per studiare la vita
delle tribù indigene.
Stradelli -
da noi dimenticato - è ritenuto in Sudamerica un grande pioniere dell'approccio
rispettoso e privo di pregiudizi etnocentrici verso i popoli indigeni, dai quali
era stimato al punto d'avere accesso alle loro terre anche durante le rivolte
causate da missionari profanatori di culti locali, militari e commercianti
senza scrupoli. Fu nel Vaupés a più riprese tra il 1881 e il 1891; decise poi
di naturalizzarsi brasiliano e visse nell'Amazzonia nordoccidentale fino alla
morte per lebbra nel 1926, lasciando importanti relazioni geografiche ed
etnografiche sul mondo che amava.
Questo
volume, corredato dai suoi disegni, dalle sue fotografie e dalla riproduzione
di alcuni cimeli da lui raccolti, spera di contribuire al recupero della sua
memoria, la memoria di un uomo, "il figlio del Grande Serpente" -
così era chiamato dalle popolazioni indigene -, che all'Amazzonia dedicò la
vita, con grande passione, profonda empatia e lungimirante capacità di analisi.
Dopo un breve cenno biografico, il volume offre al lettore una vasta antologia
dei suoi scritti: Eiara, leggenda in forma poetica; una selezione delle
cronache dei viaggi lungo i grandi fiumi che privilegia le descrizioni degli ambienti
naturali, delle incisioni rupestri e dei costumi; la lunga e complessa Leggenda
delijurupary e le Leggende del Taria. Le Duas lendas amazonicas, dedicate a
personaggi-simbolo, pubblicate nel 1900 in portoghese e in forma poetica, sono
tradotte in italiano. L'ultimo capitolo riferisce delle lunghe e tenaci
ricerche sulle lingue delle tribù amazzoniche e comprende gli Appunti di lingua
Tamo o Guahibo e la Nota preliminare al Dizionario Nheengatu-Italiano e
Italiano-Nheengatu, ultima fatica di Stradelli, completata nel 1922, finora
inedita.
La
figura del conte Ermanno Stradelli viene recuperata da Danilo Manera nel libro
Yurupari. I flauti dell'anaconda
celeste: sulle orme
del grande esploratore l’autore compie un avventuroso percorso alla radice del
mito, naviga sulle acque color caffè tra le pioggerelline tropicali e
l’incendio dei tramonti…
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