Soldados di Francisco
Gonzalez Ledesma
Madrid. Marcos Javier, reduce della guerra civile, riceve un
messaggio di morte nel luogo dove anni prima qualcuno gli ha insegnato ad
amare. Barcellona. Pepe Collar, rinchiuso in un castello di bugie per
proteggere la moglie e la figlia, lotta contro la malattia che lo ha prostrato
tisicamente ed economicamente. Ancora Barcellona. Un misterioso numero di
telefono. L'avvocato Esteban Mayor, per uno scambio d'identità, si trova per le
mani l'arma per un omicidio. Tre vite che scorrono parallele in un susseguirsi
di eventi la cui trama si infittisce a ogni pagina: un contratto, una vendetta
a lungo covata, un regolamento di conti, e una morte accidentale a rimescolare
un po' le carte, come del resto sempre fa il caso. Tre vite che si incrociano
fino a scontrarsi con violenza nel finale. E attorno alle quali ruotano una
serie di altri personaggi senza via d'uscita, in un valzer disperato che
riunisce insieme killer, vittime designate ed esistenze sacrificate.
Una Barcellona che pulsa di vita notturna, non ancora guarita
dalle ferite del franchismo e percorsa da uomini in perenne ricerca: di risposte,
di una ragione qualunque per continuare a vivere o semplicemente di una
conclusione che dia senso a un'esistenza che scorre via inesorabile. Soldati
della vecchia guardia, acciaccati e testardi, a disagio in una società che
sembra aver sempre meno spazio per loro. E soldati nuovi di zecca, figli di
genitori sgomenti, ma proprio per questo, forse, in grado di rappresentare una
speranza per il futuro. Un noir sociale, nella migliore tradizione spagnola,
per uno dei maestri del genere.
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