sabato 1 luglio 2017

Anatomia di un giocatore d'azzardo di Jonathan Lethem




In Anatomia di un giocatore d'azzardo, Jonathan Lethem immagina le avventure di un altro dei suoi antieroi teneramente disorientati. Un giocatore professionista di backgammon, Alexander Bruno, avventuriero che vive tra Singapore e Berlino. Alexander viene mandato a Berlino dal suo manager per riparare a una ondata di sfortuna, forse causata da una macchia sul suo volto, apparsa improvvisamente, che gli impedisce di vedere con precisione i bordi della tavola da gioco. Ma a Berlino la situazione peggiora. Continua a perdere al gioco, il flirt con una bionda troppo bionda si rivela inconcludente, la macchia cresce, la diagnosi medica e impietosa. Bruno deve tornare nella natia California, dopo una vita passata all’estero, per affrontare un intervento chirurgico: la macchia sul volto rischia di ucciderlo, dopo avergli danneggiato la vista. Il chirurgo e un hippie che ha messo a punto una tecnica operatoria sperimentale e opera per nove ore ascoltando Jimi Hendrix "a palla" sollevando la faccia di Bruno per arrivare a estirpare la macchia. Cosi, dopo l’operazione, Bruno si aggira per le strade d’America senza sapere bene chi e, e senza capire nulla della cultura pop del suo Paese di origine, straniero in patria, straniero a se stesso, chiedendosi se lui, giocatore d’azzardo, non sia stato "giocato" dalla vita e dai suoi modesti interpreti.

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