Anatomia di un giocatore d'azzardo di Jonathan Lethem
In Anatomia
di un giocatore d'azzardo, Jonathan Lethem immagina le avventure di un altro
dei suoi antieroi teneramente disorientati. Un giocatore professionista di
backgammon, Alexander Bruno, avventuriero che vive tra Singapore e Berlino.
Alexander viene mandato a Berlino dal suo manager per riparare a una ondata di
sfortuna, forse causata da una macchia sul suo volto, apparsa improvvisamente,
che gli impedisce di vedere con precisione i bordi della tavola da gioco. Ma a
Berlino la situazione peggiora. Continua a perdere al gioco, il flirt con una
bionda troppo bionda si rivela inconcludente, la macchia cresce, la diagnosi
medica e impietosa. Bruno deve tornare nella natia California, dopo una vita
passata all’estero, per affrontare un intervento chirurgico: la macchia sul
volto rischia di ucciderlo, dopo avergli danneggiato la vista. Il chirurgo e un
hippie che ha messo a punto una tecnica operatoria sperimentale e opera per
nove ore ascoltando Jimi Hendrix "a palla" sollevando la faccia di
Bruno per arrivare a estirpare la macchia. Cosi, dopo l’operazione, Bruno si
aggira per le strade d’America senza sapere bene chi e, e senza capire nulla
della cultura pop del suo Paese di origine, straniero in patria, straniero a se
stesso, chiedendosi se lui, giocatore d’azzardo, non sia stato
"giocato" dalla vita e dai suoi modesti interpreti.
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