Uno
zero di
Hanif Kureishi
Waldo, celebre regista con una vita vorticosa e una
carriera di successi e premi alle spalle, per nulla rassegnato alla
mortificazione di dover passare la vecchiaia da recluso in casa, è
intossicato dal sospetto che la devota moglie Zee, ancora bellissima
e molto più giovane di lui, abbia un amante, Eddie: un giornalista
cinematografico più sveglio che competente, un parassita annidatosi
nelle loro esistenze con il pretesto di rendersi utile. Diventato
voyeur della propria dimora e della propria quotidianità, l'udito
amplificato da un apparecchio e teso a interpretare qualunque
fruscio, Waldo accumula con pazienza le prove del tradimento e medita
una vendetta squisita. "Com'è banale, e sconvolgente e
rassicurante, svegliarsi e scoprire che la tua amata è diventata
un'estranea che ama un estraneo." E com'è sorprendente la
maniera in cui Kureishi punta il suo sguardo corrosivo sulla
condizione umana, su come si affronta il passare del tempo, sulla
vita di coppia messa alla prova dalla vita come dalla prospettiva
della morte. Una commedia nera di sesso e perdono, rabbia e
narcisismo, decadenza e consolazione.
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