Bernard Berenson
: da Boston a Firenze di Rachel Cohen
La vita di
Berenson (1865-1959) viene ripercorsa in ogni dettaglio, dall’oscura nascita in
Lituania alla formazione americana, dai viaggi di studio alle pubblicazioni,
dalle lucrose attività commerciali legate all’attribuzionismo alla fastosa
residenza in Italia. Ma vengono messi in luce anche aspetti particolari: ad
esempio, il serrato (e spesso complesso) rapporto che lo studioso ebbe con le
donne. L’esistenza di Berenson è stata effettivamente costellata di presenza
femminili, dalle sorelle Senda e Bessie alla mecenate Isabella Stewart Gardner,
dalla compagna e moglie Mary Smith Costelloe all’amante Belle de Costa Greene
(la bibliotecaria di J. P. Morgan), dall’amica scrittrice Edith Wharton alla
collaboratrice e ultima compagna Nicky Mariano (bibliotecaria e angelo custode
negli ultimi anni di vita). Le donne di Berenson hanno lasciato molte
testimonianze sulla vita quotidiana dello studioso in grado di comporre un
ritratto forse più completo e certamente più sincero del grande e complicato
personaggio.
Il suo vero
nome era Bernard Valvrojenski, di religione ebraica; emigrò con la famiglia a Boston nel 1875 assumendo il cognome Berenson. Sua intenzione, ben determinata, era quella
di non languire nella frustrazione del padre, che pur con velleità
intellettuali, era finito venditore di pentole porta a porta. Sul suo futuro
era ben determinato, sapeva di avere in sé le stigmate del successo con tre
obiettivi irrinunciabili: passare la vita ad osservare l’arte, arricchirsi e
diventare scrittore. La sua fortuna dipese soprattutto dalle donne: Isabella
Stewart Gardner e Mary Smith Costelloe che lo finanziarono senza risparmio,
proteggendolo in ogni modo. Visitò tutta l’Europa, divenendo un leader
del mercato artistico. Quasi cinquantenne conobbe Edith Wharton e
con lei intrecciò un profondo legame, eccezionalmente, d’amicizia. Un ultimo
amore fu invece con Nicky Mariano che fu il suo angelo custode per gli ultimi
quarant’anni di vita. Divenuto il portentoso conoscitore dello stile degli
antichi maestri, sopravvissuto alla guerra e all’occupazione tedesca, terminerà
i suoi giorni, novantaquattrenne, nella splendida bellezza della sua villa nei
colli fiorentini, ma con l’amara consapevolezza di aver messo il suo prestigio
al servizio dei grandi mercanti.
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