venerdì 25 agosto 2017


Guerre senza limite : psicoanalisi, trauma, legame sociale, a cura di Marie-Hélène Brousse
Questo volume raccoglie i contributi di psicoanalisti che si interrogano su quello che la guerra può insegnare alla psicoanalisi e su cosa la psicoanalisi può dire, provando a decifrarne le coordinate, sulla guerra e sul posto che essa ha nel discorso, cioè nella civiltà. La guerra infatti accompagna, e forse determina, lo sviluppo delle civiltà. Le sue forme si modificano e, oggi, appare nella forma del “senza limite”, conformemente alla modalità predominante nei nostri legami, configurando scenari inediti. Gli effetti sui soggetti, oggi come ieri, e il modo con cui questi possono essere trattati, sono ciò di cui gli analisti, orientati da Freud e da Lacan, si occupano, considerando il trauma un fatto singolare, che non si presta a soluzioni universali, né tantomeno standardizzabili. Ma è compito degli psicoanalisti anche quello di delineare le coordinate fondamentali del nostro attuale “disagio della civiltà”, per poter contribuire alla lettura, del posto che la guerra occupa nella civiltà contemporanea, al di là di qualsiasi “facile ricetta” che si vorrebbe risolutiva.
1° PARTE. TRACCE DI GUERRA NELL’INCONSCIO. PAROLE ANALIZZANTI
1. Guerrieri e guerriere
La guerra del Kippur: frammenti di un’esperienza di comando 
di Gabriel Dahan
La guerra d’Algeria: fin nel cortile della ricreazione di Yasmina Picquart
Tre guerre di Hélène Bonnaud
2. Ferite ereditate
La Guerra di Spagna: l’esilio 
di Francis Ratier
La Guerra di Spagna: l’esilio interiore di Á.González Delgado
Il reale traumatico della Shoah di Liora Goder
3. Psicoanalisti all’ascolto dei traumi di guerra
La guerra del Kippur: quaranta anni dopo 
di M. Graiver
Una missione in Siria di Caroline Leduc
Debiti di sangue di Bertrand Lahutte
4. Uscire dal trauma della guerra con la psicoanalisi
Una storia di famiglia al tempo del nazismo 
di S. Hommel
Avere sette anni sotto la dittatura argentina di Laura Canedo
La stella gialla di Marie-Hélène Blancard
Nelle fauci della guerra: lacerazioni di Guy Briole
5. Uscire dal trauma della guerra attraverso la scrittura
Aharon Appelfeld: trovare la parola giusta 
di Sarah Abitbol
L’uomo Kertész nel secolo di Auschwitz di Nathalie Georges-Lambrichs
Paul Celan: la guerra nella poesia di Myriam Mitelman
Jean Paulhan: un guerriero notevole di Nathalie Georges-Lambrichs

2° PARTE. LA GUERRA COME PARADIGMA DEL LEGAME SOCIALE. VERSO UNA NUOVA PSICOLOGIA DELLE MASSE
1. Freud: al cuore della guerra, la pulsione
1914-1918: laboratorio della psicoanalisi 
di Antonia Gueudar-Delahaye
Un trauma di guerra di Laura Sokolowsky
Spaventose inquietudini di Guy Briole
La pace è un delirio di Francis Ratier
2. Lacan: la guerra, una modalità di godimento
Dagli ideali agli oggetti: il nodo della guerra 
di Marie-Hélène Brousse
Dal patriottismo all’abuso di Bénédicte Jullien
Guerra, dittatura e regime di godimento nel franchismo di Antoni Vicens
Il maligno compiacimento di Ruth Yolanda Arciniega
Prigionieri di guerra: vegliare di notte di Gil Caroz
Restrepo, o la guerra-sintomo in immagini di J.P. Klotz
Hatufim, la guerra femminilizza di Sarah Abitbol

3. Modernità: oggetti di guerra
Flashmob, flashguerriglia 
di Jacques-Alain Miller
Occhio di guerra di Gérard Wajcman
I costi della guerra di Bertrand Lahutte
Postfazione: il discorso e il reale della guerra di Éric Laurent

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