venerdì 25 agosto 2017

La solitudine del punto esclamativo di Massimo Arcangeli


I segni grafici che utilizziamo ogni giorno hanno origini antiche e misteriose. Ci sono stati tramandati da pitture rupestri, iscrizioni precolombiane e papiri, poi dalle opere di filosofi, matematici e poeti; sono stati immortalati con l’inchiostro di un calamaio o di un torchio, fino alla loro comparsa sulle tastiere delle prime telescriventi o dei computer e, oggi, sui touchscreen di tutti gli smartphone. Lettere, segni di interpunzione, numeri arabi e romani: da sempre questi simboli testimoniano la nostra storia, raccontano le leggende, fissano le conquiste scientifiche, le conoscenze geografiche e le fatiche letterarie. Ma come nasce una lettera? Come si è deciso che un punto nel bianco della pagina dovesse rappresentare una pausa lunga? Perché il cancelletto e la chiocciola sono diventati così importanti nelle nostre scritture quotidiane? E quali saranno i simboli del futuro? Immergendosi nelle grandi opere del passato e perlustrando le più recenti tecnologie di comunicazione – come Facebook, Twitter e le innumerevoli chat –,Arcangeli ricostruisce secoli di profonde mutazioni nelle lingue di tutto il mondo. Con rigore scientifico e una narrazione favolistica, riscopre così negli enigmi e nei giochi, nelle deviazioni e nelle scoperte accidentali dei caratteri tipografici le chiavi per decifrare il nostro passato e provare a immaginare il futuro.

Nessun commento:

Posta un commento