La
solitudine del punto esclamativo di Massimo Arcangeli
I segni grafici che utilizziamo
ogni giorno hanno origini antiche e misteriose. Ci sono stati tramandati da
pitture rupestri, iscrizioni precolombiane e papiri, poi dalle opere di
filosofi, matematici e poeti; sono stati immortalati con l’inchiostro di un
calamaio o di un torchio, fino alla loro comparsa sulle tastiere delle prime
telescriventi o dei computer e, oggi, sui touchscreen di tutti gli smartphone. Lettere,
segni di interpunzione, numeri arabi e romani: da sempre questi simboli
testimoniano la nostra storia, raccontano le leggende, fissano le conquiste
scientifiche, le conoscenze geografiche e le fatiche letterarie. Ma come nasce
una lettera? Come si è deciso che un punto nel bianco della pagina dovesse
rappresentare una pausa lunga? Perché il cancelletto e la chiocciola sono
diventati così importanti nelle nostre scritture quotidiane? E quali saranno i
simboli del futuro? Immergendosi nelle grandi opere del passato e perlustrando
le più recenti tecnologie di comunicazione – come Facebook, Twitter e le
innumerevoli chat –,Arcangeli ricostruisce secoli di profonde mutazioni nelle
lingue di tutto il mondo. Con rigore scientifico e una narrazione favolistica,
riscopre così negli enigmi e nei giochi, nelle deviazioni e nelle scoperte accidentali
dei caratteri tipografici le chiavi per decifrare il nostro passato e provare a
immaginare il futuro.
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