martedì 1 agosto 2017

Tra loro : ricordando i miei genitori di Richard Ford

Dall’autore premio Pulitzer Richard Ford, un intimo ritratto della vita americana della metà del Ventesimo secolo, una celebrazione dell’amore familiare.


Nel profondo Sud degli Stati Uniti, tra i ruggenti anni venti e gli anni desolati della Grande Depressione, una strana coppia percorre le strade assolate del Mississippi e dell’Arkansas su una Ford a due porte. Lui è il rappresentante di una ditta di amido per il bucato. Lei è sua moglie. Si sono conosciuti giovanissimi, si sono sposati, si amano e hanno deciso di viaggiare insieme per non doversi separare. E così, per una ventina d’anni, passeranno da un grossista all’altro, da un albergo all’altro, da un ristorante all’altro (festeggiando ogni tanto con qualche bevuta, alla faccia del Proibizionismo), felici di una vita che non potrebbe essere migliore.
L’imprevista gravidanza della moglie cambia tutto. L’arrivo di un figlio inatteso separa inevitabilmente quella coppia così unita, costringendo l’uno a un pesante lavoro solitario, l’altra a una vita stanziale in città.
Ma quel figlio, peraltro graditissimo e accolto con immensa gioia da entrambi i genitori, non è un ragazzo qualunque, e nel corso degli anni si affermerà come uno dei più importanti scrittori americani contemporanei: l’autore di questo libro, Richard Ford.

Nota dell’autore

Nello scrivere questi due memoriali – a trent’anni di distanza l’uno dall’altro – ho trovato giusto non eliminare certe incoerenze tra le due storie, e mi sono concesso l’indulgenza di narrare due volte certi eventi. Spero che entrambe queste scelte ricorderanno al lettore che sono stato un ragazzo cresciuto da due persone molto diverse tra loro, ognuna delle quali aveva da inculcarmi una prospettiva separata, si sforzava di agire di concerto con l’altra e possedeva due dei quattro occhi attraverso i quali io cercavo di vedere il mondo. Allevare un figlio in modo che sopravviva fino a quando sarà un adulto deve talvolta sembrare ai genitori qualcosa di non molto diverso da un esercizio ostinatamente ripetitivo. In ogni caso, tuttavia, entrare nel passato è un’operazione incerta, dal momento che il passato cerca sempre, riuscendovi però solo a metà, di fare di noi quello che siamo.  RF

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