lunedì 4 dicembre 2017

Faccia a faccia,  un film di Sergio Sollima (DVD) 

Per curarsi una malattia polmonare, un professore di Storia del New England arriva nel West. Qui l'uomo è preso in ostaggio da una banda di fuorilegge. L'insegnante cerca in tutti i modi di redimere il capo, ma finisce col subire il fascino della vita da bandito.

In Faccia a faccia niente e nessuno resta quello che era all’inizio a partire dai personaggi principali. Il pacifico professore Brad Fletcher si tramuta in un folle e delirante assassino assetato di potere, mentre il pericoloso bandito Solomon Bennet, detto Beauregard, man mano che la storia si dipana è sempre più nauseato dalla violenza fine a se stessa e arriva addirittura a salvare la vita a Charlie Siringo, l’uomo dell’Agenzia Pinkerton incaricato di catturarlo. Anche quest’ultimo, disponibile a qualunque efferatezza pur di raggiungere il suo scopo, finisce per opporsi all’inutile uccisione dei fuorilegge. Nella massa di spaghetti western usciti nel 1967, sulla scia più o meno calcata dei film di Leone, Faccia a Faccia certamente si distingue per originalità. Non è un semplice western d'avventura, ma un vero e proprio film ideologico, con un approfondito scavo psicologico dei personaggi e un'interessante analisi sul ruolo della violenza nella società e sulla sua forza nel penetrare negli individui. Una regia di grande mestiere e scenari aridi, ma il tocco di classe al film lo danno i due protagonisti: un esuberante Tomas Milian, che qui dimostra di saperci fare anche con ruoli più seri e drammatici e un Volonté come sempre eccellente, impeccabile.
Quanto durano poco – non solo gli uomini, ma anche le statue, le pietre. Rovine. Rovine. Guerre su guerre.                 Yiannis Ritsos


Pietre dello scandalo : 11 avventure dell'archeologia di Emanuele Papi
Pietre dello scandalo e della passione: le rovine antiche paiono astronavi atterrate in mezzo a noi. Sono frammenti di frammenti spesso misteriosi che neppure la descrizione più minuziosa e il faro più luminoso riescono a decifrare. Un tempo erano costruzioni che ospitavano la vita, oppure erano monumenti speciali, e oggetti di uso quotidiano. Hanno subito guerre e distruzioni, rese di conti e vendette, condanne e riabilitazioni; sono stati coperti dal disonore, benedetti dalla fortuna e toccati dalla gloria… Emanuele Papi, direttore della prestigiosa Scuola Archeologica Italiana di Atene, ci guida in un viaggio appassionante attraverso undici storie archeologiche ai quattro angoli del Mediterraneo – dalla Libia all’Italia, dalla Siria alla Grecia.

Da almeno mezzo millennio l’archeologia è occasione di sfide appassionanti. Nella vicenda di Herbert Fletcher DeCou la contesa archeologica andò oltre le parole e fu commesso un omicidio: la disputa non era solo scientifica ma serviva  al “possesso” di Cirene, in Africa settentrionale. È un giallo che avrebbe potuto raccontare Agatha Christie. .. 
Le rovine antiche non sono beni eterni e universali ma hanno un valore intermittente che aumenta o diminuisce a seconda dei punti di vista e dei tempi. Palmira rappresentava per i miliziani dell’ISIS un nemico da decapitare mentre l’Acropoli di Atene è per la Grecia il vanto del passato da preservare e mostrare al mondo.

Nell’estate del 1943 Pompei fu colpita da più di 150 bombe alleate, la più grande calamità dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Molti quartieri oggi visitati dalle inconsapevoli masse dei turisti furono distrutti e molti edifici sono integralmente ricostruiti. È una vicenda dimenticata o poco conosciuta: la prima mappa con la localizzazione delle bombe fu pubblicata da una rivista specialista tedesca trenta anni dopo la fine della guerra e solo dieci anni fa la vicenda è stata ricostruita da un archeologo spagnolo. Il caso di Pompei mostra che le rovine antiche non sono cristalli intangibili ma organismi viventi. È ancora un mistero della storia se le bombe anglo-americane avessero obiettivi militari (per colpire i tedeschi) o se si sia trattato di bombe “intelligenti”, in una guerra ai civili per convincerli a passare dalla parte giusta, colpendo i monumenti più cari e significativi.

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