Primavere e autunni di Ciaj Rocchi e Matteo
Demonte Fumetto
Matteo Demonte è nipote di Wu Li
Shang, arrivato a 26 anni alla stazione Centrale un giorno del 1931 con un
bagaglio di cravatte e bigiotteria e l’indirizzo di un suo compaesano che,
partito dieci anni prima, aveva organizzato nel capoluogo lombardo un giro di
venditori ambulanti. Ripercorrendo la vita del nonno materno, che nella Milano
delle case di ringhiera e del bucato alle fontane pubbliche
conosce e sposa la
sarta Giulia Bazzini, con cui farà tre figli, Demonte racconta la storia di una
comunità che oggi si è arricchita dei nipoti e bisnipoti di quei primi
immigrati e delle migliaia di nuovi arrivati. La vita di questa famiglia ibrida
si srotola attraverso decenni di enormi trasformazioni per l’Italia e per la
Cina. Una storia che procede su un doppio binario e alterna le vicende italiane
a quelle della Cina nazionalista prima e di quella comunista poi: dalle leggi
razziali, che vietano i matrimoni misti al dopoguerra, quando gli ex ambulanti
si mettono in proprio e si avviano verso il boom economico. Dagli anni
sessanta, quando i bambini italocinesi cominciano a trascorrere le vacanze
estive nella colonia organizzata da padre Andrea, arrivato anche lui dalla
Cina, agli anni di piombo, che coincidono con la vecchiaia di Wu.
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