Deviazione : romanzo di Luce
d’Eramo
Lucia è una giovane donna di origini borghesi, figlia di un
sottosegretario della Repubblica di Salò, che è vissuta in Francia e ha alimentato,
attraverso la lontananza, i miti del fascismo dentro i quali è cresciuta. Non
solo, ora è convinta che fra le menzogne sul nazifascismo ci siano anche le
crudeltà dei campi di lavoro. Decide di verificare in prima persona e si reca,
come volontaria, nei Lager, sicura di poter smentire quelle che ritiene
calunnie sulle modalità di trattamento dei "lavoratori" da parte del
grande Reich di Hitler. È allora che comincia una discesa agli inferi,
complessa, violenta, che legge l'orrore, lo assume in sé e sembra addirittura
"scontarlo". Luce d'Eramo ripercorre con Lucia un tracciato di
formazione che è stato il suo, un tracciato che tuttora, soprattutto ora
(accecati da ogni sorta di revisionismo), suona come avventura della coscienza,
testimonianza e grido di allarme. Deviazione è una storia che guarda in faccia
il Male e l'orrore, e che disegna, attraverso una struttura e una lingua
saldamente governate, un destino non ancora concluso, tutto ancora confitto
nella violenza liberatoria di ogni possibile "deviazione".
Arrivano
gli Alleati : amori e violenze nell'Italia liberata di Maria Porzio
1° ottobre 1943, l'esercito
anglo-americano entra a Napoli. Inizia una lunga convivenza con i militari
stranieri che si rivela difficile e controversa. Soprattutto per le donne.
Considerate, di volta in volta, traditrici o eroine, oggetti di violenze o degne
di sostegno, indotte alla prostituzione o salvate da felici matrimoni. La
vicinanza «con lo straniero, con il 'diverso', creò un clima particolarmente
favorevole alla 'promiscuità', all'innamoramento che coinvolse le donne di
tutti gli strati sociali. Mentre molti uomini erano stati catapultati dalla
guerra oltre i confini delle proprie città, dei propri Paesi, sperimentando
abitudini, costumi, fisionomie differenti, la diversità s'impose alle donne
nelle proprie case, nei contesti di sempre, seppur profondamente stravolti
dalla guerra».
Maria Porzio interpreta le
relazioni tra 'occupanti' e 'occupati' e rilegge quegli anni nelle città
centro-meridionali attraverso i rapporti tra donne e uomini.
Nato in
URSS di Vasile Ernu
Io provo a raccontare
un mondo, un mondo scomparso. E in questo percorso procedo da una tesi
semplice: indifferentemente dal sistema in cui vivi, indifferentemente
dall’ideologia, dalla repressione, la cosa più importante è la vita. Io provo a
raccontare la vita, la vita comune, quella di ogni giorno, la vita quotidiana
di un cittadino sovietico: come si veste, come vive, cosa fa a scuola, come
beve, che rapporto ha con il sesso, che oggetti utilizza, che film vede e che
musica ascolta, come si diverte, chi ama e chi odia, come sta in fila e di cosa
conversa in cucina… E tanti altri elementi che costituiscono la nostra vita. Il
tutto è scritto con una certa dose di tenerezza, quando è necessario non
mancano gli elementi nostalgici, ma c’è anche molta ironia. Allo stesso tempo,
io faccio riferimento sempre anche al presente. Il libro è una sorta di sguardo
dal presente verso il passato, per questo non dimentico di ironizzare sul mondo
nuovo, sulle nuove ideologie, sui nuovi clichè. Vasile Ernu
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