mercoledì 12 luglio 2017

La base atomica di Halldór Laxness

“Non vogliamo vendere l’Islanda!” Reykjavík, fine anni ’40, il paese è appena uscito dalla guerra ottenendo finalmente l’indipendenza, ma gli USA, con un’allettante offerta, ne chiedono un pezzo per una base NATO. Il popolo grida, il  governo complotta, gli americani premono, quando in città arriva la giovane Ugla, una candida contadina, discendente diretta delle eroine delle saghe che ancora popolano  le sue valli del nord, armata del fascino e della freschezza del “prodotto naturale”, ma anche di allegria e buon senso, e decisa a trovare il suo posto indipendente nella vita. È lei che racconta le sue avventure quando  entra come governante in casa  del  deputato Árland, con un harmonium come unico bagaglio: la sua educazione sentimentale in una luccicante società da operetta, tra cene segrete e sedute spiritiche, faccendieri arricchiti, figli di papà allo sbando, politici che giurano oggi quello che rinnegheranno domani, ma anche nel mondo sotterraneo delle cellule comuniste e di un organista filosofo che predica la vera rivoluzione, l’anarchia dell’arte e la libertà del pensiero. Scritto nel 1947 anticipando la realtà, censurato  dall’Europa  della    guerra  fredda,
La base atomica”    rimane  un  romanzo  di sorprendente attualità. Una brillante denuncia politica e sociale che affronta l’emancipazione della donna, della cultura  e di un’Islanda proiettata nel futuro con le sue forti radici nel passato. Un capolavoro di poesia e umorismo firmato da chi ha visto ogni sogno venduto, ma ama troppo  l’umanità per disperare.



Sotto la città di Arnaldur Indridason

Tutto comincia con il ritrovamento del cadavere di un presunto stupratore, con l'indagine sul suo passato e sui motivi che molte persone, avrebbero avuto per odiarlo: ma ben presto i contorni della vicenda si fanno assai più inquietanti e per il commissario Erlendur, solitario cinquantenne divorziato, alle prese con due figli invischiati in problemi di droga e alcol, l'indagine si  rivela una vera e propria azione di scavo, alla ricerca di quello che si nasconde sotto una città apparentemente tranquilla come la sua Reykjavík. In un'atmosfera desolata, appena sotto le vie tetre del suo mondo urbano, Erlendur scopre una città diversa e macabra,  quasi  uno  specchio  deformato  di

quella vissuta da tutti: la "città dei barattoli".

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