La milleduesima notte di Joseph Roth
Nella primavera dell’anno 18... lo
Scià di Persia, malato di malinconia e vago desiderio, compie un rapido viaggio
di piacere a Vienna. Si incapriccia, a un
ballo, di una bellissima nobile; e i servizievoli funzionari della polizia
austriaca provvedono a offrirgliela per una notte. Ma scelgono accortamente una
controfigura, una giovane donna leggera che somiglia alla dama del ballo. Lo
Scià non si accorge dell’inganno. Tornerà in Persia convinto della sublime
raffinatezza dell’arte di amare in Occidente. A partire da questa breve
avventura segreta, che potrebbe rimanere sepolta nella memoria dei pochi che ne sono partecipi,
si svolge una ragnatela di destini, un perfetto e mortale ricamo, un racconto
in cui Joseph Roth, stremato e lucidissimo – questo libro comparve nel 1939, poco dopo la sua
morte
–, riconduce delicatamente il romanzo
alla favola. Ma, e questo è il prodigio della sua arte, senza sovrapporre alla
torbida e quotidiana materia romanzesca nulla, appunto, di favoloso: luoghi,
fatti e persone appartengono qui, ancora una volta, e inconfondibilmente, alla
sua amata Vienna…
La pianista di Elfriede Jelinek
La ricerca spasmodica e frustrante
della vita e di un'identità sessuale, fra autolesionismo
e voyeurismo, spingono Erika Kohut, una quarantenne insegnante di pianoforte, negli squallidi peep-show
della periferia di Vienna, nei cinema a luci
rosse o tra le siepi del Prater, prima di rientrare
a casa, sotto le lenzuola del letto che divide con la tirannica madre. Al centro della narrazione il
tormentatissimo rapporto di forza tra le due donne che trasformerà in
catastrofe sadomasochistica il tentativo di Erika
di legarsi al suo allievo Walter
Klemmer. Con un linguaggio tagliente e impietoso, e una scrittura coraggiosa
animata da un vortice di metafore, l'autrice non risparmia nulla, né l'amore
materno e le sue vane ambizioni,
né il genere
pornografico, che manipola e
smaschera, né i miti musical-culturali
di Vienna, né le ipocrisie e le false certezze
della sua borghesia istruita e stupida.
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