venerdì 7 luglio 2017

 



René Leys o il mistero del Palazzo   Imperiale

di Victor Segalen

Pechino, 1911. Durante gli ultimi giorni della dinastia Qing, alla vigilia della Rivoluzione che porrà fine a un impero con oltre duemila anni di storia, il giovane professore belga René Leys, personaggio sfuggente e misterioso, sembra essere testimone delle vicende e degli intrighi che avvengono nelle stanze inaccessibili  della Città Proibita. Confidente del defunto Imperatore Guangxu, amico dell’attuale Reggente, agente della polizia segreta e, per di più, amante dell’Imperatrice vedova, la figura di René Leys e i suoi straordinari racconti offrono a Victor Segalen la possibilità di mettere in scena un serrato confronto tra Reale e Immaginario e di esprimere il suo personale concetto di esotismo, il cui “potere di concepire l’altro” è la chiave per penetrare nel cuore della Cina. Un’opera  venata di ironia e leggerezza, che oscilla tra il romanzo storico, il poliziesco, lo scritto autobiografico  e costituisce una delle prove più enigmatiche e raffinate del primo Novecento.


La via della Cina di Renata Pisu

In questo libro l'autrice racconta il suo rapporto con la Cina, iniziato nel 1957 quando, insieme con alcuni compagni, si trasferì a studiare a Pechino, all'università di Beida. Vi trascorse 4 anni e da allora non ha mai smesso di tornare  periodicamente  in quel Paese che l'ha contagiata di un male inguaribile, il Mal di Cina, segnando in modo indelebile la sua vita. Quello che leggiamo nel libro non è solo un resoconto o un reportage di viaggio, piuttosto assomiglia a un percorso tra  passato e presente  che  si  accompagna a
un itinerario esistenziale.

Lettera a Pechino : Ricordi? In piazza a dare armi al popolo c'era soltanto Leo Longanesi di Felice Chilanti

"Questo libro, dice Vittorio Sereni nella nota che accompagna la  riedizione  dell'ultimo libro di Felice Chilanti, fu scritto come un lungo requiem dedicato a Viviana, moglie e compagna di vita e di passione ideologica e politica, spentasi nel maggio 1980 in un albergo di Pechino. Se requiem è parola- preghiera, non può però essere in nessun modo lamentazione funebre, neppure nell'ora della malinconia e del dolore, perché il lamento non è mai stato timbro congeniale a Chilanti, il ribelle, il sedizioso, l'instancabile denigratore di ogni accomodamento."







Sabotaggio d'amore di Amélie Nothomb

Sabotaggio d'amore è la storia della guerra surreale che impegna e allieta i figli dei diplomatici stranieri a Pechino nel ghetto di San Li Tun, all'inizio degli anni Settanta. Su questo sfondo si muove lo sguardo pungente della protagonista, una bambina di sette anni precocissima, presa fra una sorprendente consapevolezza, le corse  in bicicletta e la scoperta del primo, perturbante amore.

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