Camicie nere
sull'Acropoli : l'occupazione italiana in di Marco
Clementi
28 ottobre 1940, Mussolini lancia l’attacco alla Grecia: è
l’inizio di una pagina di storia che ha ispirato film e romanzi come
Mediterraneo e Il mandolino del capitan Corelli. Una ricostruzione complessa
della campagna italiana raccontata attraverso i documenti greci degli archivi
di Atene, Rodi e Sira. Perché un paese piccolo e sostanzialmente innocuo come
la Grecia fu brutalmente attaccato dagli italiani? Mussolini la considerava un
osso spolpato, eppure la campagna italiana si rivelò più complicata del
previsto. Marco Clementi, grande conoscitore dei Balcani, ricostruisce tutte le
fasi della guerra, dell’invasione e infine dell’occupazione della penisola
ellenica. Basato su un vasto apparato di fonti inedite, questo libro offre una
sintesi ampia e ben articolata di un capitolo fondamentale della politica
espansionistica di Mussolini. Clementi sfata molti luoghi comuni come il mito
di «italiani brava gente», ma allo stesso tempo ridimensiona, grazie ai
documenti trovati negli archivi greci, la polemica sulla rimozione dei crimini
di guerra. Dalle storie dei soldati alle strategie militari e al sacrificio
della Divisione Julia, senza dimenticare gli episodi più drammatici come la
strage di Domenikon e l’eccidio di Cefalonia, Clementi descrive magistralmente
gli anni dell’occupazione, la solidarietà con la popolazione per combattere la
fame, e le spaccature dopo l’8 settembre fra chi scelse di allearsi con la
resistenza greca, chi con i tedeschi e chi cercò di tornare in patria. Il
risultato è un libro che offre spunti di riflessione su come la nostra memoria
nazionale ha rielaborato questa drammatica vicenda ancora vicina.
Quota
Albania di Mario Rigoni Stern
Un anno di guerra e due campagne militari, in Francia e in
Grecia, ricostruite grazie a due taccuini fortunosamente salvati. Del diarista
Rigoni possiede le qualità innate: l'occhio attento, l'intimo sentire; la
sorridente modestia per cui sempre dissimula se stesso nelle pieghe dei fatti e
dei personaggi. Ed eccolo il diciannovenne caporale Rigoni, conoscitore
infallibile di ogni sentiero e bosco e dirupo, sulle Alpi valdostane, nella
breve campagna di giugno contro la Francia, a far conoscenza della prima fame e
della tristezza di combattere senza un perché, occupando paesini arrampicati
sulle costole delle montagne straniere, eppure tanto simili a quelle di casa
propria. Poi l'Italia dichiara guerra alla Grecia e tocca agli alpini prendere
posizione su quelle desolate montagne albanesi, remote e irreali come crateri
sulla Luna. E l'unico a sapersi orientare è Rigoni - «Piè veloce» lo hanno
soprannominato - che corre imperterrito per chilometri nel fango e nella neve,
trovando un modo per sentirsi libero, per riavvicinarsi idealmente ai suoi
monti e ritagliarsi l'illusione di una pace dove la vita nel bosco ha ancora il
suo antico significato.
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