Fuochi
fiammanti a un'hora di notte di Ermanno Rea
In un’isola, la “Piccola isola”,
che da tempo non accende più i fuochi fiammanti per trasmettere i suoi segnali
d’allarme per l’arrivo dei pirati, un giorno approda Martino, un uomo smarrito,
in cerca della madre. Difficoltà e delusioni non fermano Martino, che continua
a cercare, attratto anche dalla misteriosa bellezza lavica del luogo. Ed è qui
che il protagonista incontra di continuo personaggi che potrebbero dargli una
mano nella sua affannosa ricerca, ma che poi alla fine, per una ragione o per
l’altra, non lo fanno. Impostato sotto forma di “giallo”, questo romanzo è alla
fine un viaggio alle radici della nostra storia, secondo un’antica e nobile
tradizione letteraria, in un’isola al tempo stesso affascinante e terribile. E
in fondo anche la ricerca della madre non è altro che la ricerca di sé, in cui
l’isola diventa fine metafora della vita. Vista dal basso essa appare terribile
e cupa. Solo con una visione aerea si rivela per quella che è: sorridente e
aperta.
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