venerdì 25 agosto 2017

Fuochi fiammanti a un'hora di notte di Ermanno Rea



In un’isola, la “Piccola isola”, che da tempo non accende più i fuochi fiammanti per trasmettere i suoi segnali d’allarme per l’arrivo dei pirati, un giorno approda Martino, un uomo smarrito, in cerca della madre. Difficoltà e delusioni non fermano Martino, che continua a cercare, attratto anche dalla misteriosa bellezza lavica del luogo. Ed è qui che il protagonista incontra di continuo personaggi che potrebbero dargli una mano nella sua affannosa ricerca, ma che poi alla fine, per una ragione o per l’altra, non lo fanno. Impostato sotto forma di “giallo”, questo romanzo è alla fine un viaggio alle radici della nostra storia, secondo un’antica e nobile tradizione letteraria, in un’isola al tempo stesso affascinante e terribile. E in fondo anche la ricerca della madre non è altro che la ricerca di sé, in cui l’isola diventa fine metafora della vita. Vista dal basso essa appare terribile e cupa. Solo con una visione aerea si rivela per quella che è: sorridente e aperta.

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