L'isola
riflessa di Fabrizia Ramondino
«L'isola è deserta - io stessa lo sono».
Paradiso di villeggiatura, eremo,
prigione con le sbarre di scogli e acqua salata: un'isola non ha mai un volto
solo. Nello stesso modo, L'isola
riflessa è un libro dall'anima composita: atto d'amore, bagaglio di
rimandi storici e divagazioni intellettuali, taccuino di intimità e asprezze di
una donna eccezionale che decide di fermarsi in un momento di fragilità.
Fabrizia Ramondino trascorre un'intensa stagione a Ventotene, nel tentativo di
uscire dall'ombra dell'alcolismo e della depressione. L'isola la interroga,
l'accoglie e la respinge. Così, il vissuto personale s'intreccia alle storie
che hanno popolato l'isola per secoli: dagli eremiti medievali all'esperimento
illuminista di rieducazione di galeotti e meretrici (che si concluse facendo
costruire a loro stessi la prigione che li avrebbe rinchiusi), fino al
«suicidio presunto» di Gaetano Bresci, al confino degli antifascisti come
Pertini e alla stesura del primo Manifesto federalista europeo, firmato da
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Le contraddizioni del luogo
e quelle dall'anima non fanno che rispecchiarsi in queste pagine vivissime,
palpitanti, di un'intelligenza dolorosa e
fulminante.
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