venerdì 25 agosto 2017

Rose e cenere di James Purdy


Pubblicato per la prima volta nel 1967, e giudicato ai tempi «troppo rivoluzionario», “Rose e cenere” è una sfida lanciata al conformismo, alla morale, al perbenismo americano; una sfida violentissima e valida oggi più che mai. Ambientato nella Chicago degli anni Trenta, in un’epoca che ancora porta i segni della Grande Depressione e attende con speranza i risultati del New Deal rooseveltiano, il romanzo racconta i destini tragici di quattro diversi personaggi. Amos, decadente cultore della poesia greca, legato alla madre da un rapporto morboso; Rueben, miliardario alcolizzato sottomesso dalla personalità di una nonna invadente; e Daniel, rude ex minatore di origine pellerossa, che ruotano attorno alla figura centrale di Eustace Chisholm, omosessuale e poeta fallito. Eroi provvisori, «senza qualità», segnati dalla provvisorietà sia morale che materiale. Lo squarcio su un mondo orrorifico descritto senza fermarsi davanti a nulla, ma con il linguaggio prezioso e creativo che ha fatto di James Purdy uno dei maestri della prosa americana del Ventesimo secolo.

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